19 marzo 2024
Aggiornato 11:30
MotoGP | Test Valencia

Beltramo intervista Meregalli: «Vi spiego i guai Yamaha»

Il team manager della squadra dei Diapason racconta tutte le difficoltà che Valentino Rossi e Maverick Vinales hanno incontrato durante la stagione. E la difficile ricerca delle soluzioni

Maio Meregalli, quest'anno spiegare quali siano stati i problemi in Yamaha è difficile. Prego...
Il problema è stato uno: nelle condizioni di scarsa aderenza abbiamo sofferto molto di più dei nostri avversari. Le motivazioni sono strane, tuttora stiamo cercando di capirle. Alcune volte abbiamo avuto l'impressione di stressare troppo la gomma posteriore, poi in condizioni da bagnato sembrava quasi che non la caricassimo a sufficienza. Quindi è stata una stagione difficile. Abbiamo iniziato benissimo, con Maverick, dai test invernali fino alle prime cinque gare, dopodiché abbiamo iniziato ad avere questi problemi.

Avete provato a risolverli in tanti modi, fino ad arrivare di nuovo ad utilizzare nell'ultima gara di Valencia il telaio 2016.
Oltre ad avere quel problema, Vale fin dalla prima volta in cui ha guidato la moto 2017 lamentava che non volesse curvare. Quindi Yamaha ha lavorato anche in quella direzione e alla fine era riuscita a dare quella guidabilità che mancava all'inizio dell'anno. Questo guaio è stato risolto, ma quello di trazione in condizioni di poco grip no. La decisione di utilizzare solo nell'ultima gara, e non prima, la moto 2016 ha una ragione: in questa stagione l'avevamo provata in qualche test privato, ma alla fine i piloti avevano scelto di continuare con quella attuale. A Valencia avevamo in programma di utilizzarla nei test di martedì e mercoledì, ma la situazione durante le prove ufficiali di venerdì e sabato non era bellissima, quindi abbiamo deciso di schierarla già in gara, visto che quelle sono le condizioni in cui riesci ad ottenere più informazioni. I piloti sono stati d'accordo, visto che oramai non avevamo più nulla da perdere.

Oltre al telaio, può essere stata colpa anche del motore o dell'elettronica?
Sull'elettronica potrebbe anche essere, perché Valentino si era lamentato che secondo lui non era progredita come quella di Honda e Ducati. Però il motore no: i problemi che abbiamo non sono dovuti all'erogazione.

A Valencia avete provato molte moto diverse, i vostri box sembravano un concessionario. Avete un sacco di dati, ma forse troppa confusione?
Non conoscendo il nostro programma di lavoro, che in realtà era chiaro e dettagliato, magari da fuori ci si potrebbe essere fatta questa idea, ma per noi non è così. Adesso andremo a riprovare tutto a Sepang, poi in base a ciò che diranno i piloti e ai dati raccolti dagli ingegneri si deciderà come improntare la moto che utilizzeremo a fine gennaio.

Sempre negli ultimi test avete provato anche due specifiche non molto diverse del motore 2018.
Quelle erano le uniche novità: sono dei prototipi ma per gli ingegneri era importante capire con quale dei due i piloti si trovassero meglio.

E poi di riconfermarlo a Sepang, un circuito con più allunghi.
Esatto. Il fatto di non esserci uniti alle prove di Jerez ma di andare in Malesia è perché quella pista non si presta a provare la specifica di motore. Anche perché speriamo lì di riuscire a girare anche con il bagnato, dove quest'anno abbiamo sofferto come mai in passato.

Riassumendo tutto: in bocca al lupo.
Grazie. Di sicuro ci aspetta un altro bel test. Quest'ultimo è stato completo e impegnativo, ne faremo un secondo a fine mese e poi un po' di relax.

Che ci pensino i giapponesi...
Volevo dirlo, mi hai rubato le parole!