19 marzo 2024
Aggiornato 08:00
MotoGP | Gran Premio d'Australia

Beltramo: Yamaha e Ducati, serve più continuità

Mentre Marc Marquez ha vinto una gara che potrebbe risultare determinante per il suo sesto titolo mondiale, le due principali case rivali hanno ancora molta strada da fare

MILANO – Non ha risparmiato lo spettacolo il Gran Premio d'Australia: «È stata una gara fantastica – racconta il nostro Paolo Beltramo – Per certi versi anche doloroso, se vogliamo vedere la classifica di Andrea Dovizioso, che è finito tredicesimo mentre Marc Marquez ha vinto, portando a 33 punti il suo vantaggio: con 50 punti in palio, è un margine quasi determinante, anche se ancora non tutto è detto. Ma abbiamo assistito a quattro-cinque piloti ingarellati insieme: Marquez, Rossi, Vinales, Zarco e Iannone, che hanno continuato a darsi sportellate, superarsi, toccarsi. Tanto che Marquez ha chiuso la gara con il sellino rotto».

Marquez a un passo dal titolo
Marc ha però approfittato delle difficoltà delle moto rivali: «Marquez è stato lì, ha preso le sue sportellate, ha capito che non era giornata per prendersi troppi rischi, ma a cinque giri dalla fine ha attaccato e ha vinto un GP che potrebbe portarlo al sesto titolo mondiale, il quarto in MotoGP – prosegue Paolone – Tanto di cappello: ha guidato bene, è stato fantastico. Così come Valentino Rossi: una gara meravigliosa, in cui ha regolato i suoi compagni di marca Vinales e Zarco. Queste prestazioni positive della Yamaha sembrano un po' casuali: alcuni giorni vanno bene, altri no. Comunque possono essere dati importanti in vista del 2018, in cui bisognerà arrivare con una moto che va bene più o meno ovunque e sempre. Stesso discorso per la Ducati: è vero che Dovizioso partiva undicesimo e ha fatto un dritto al quarto giro, perdendo delle posizioni, ma poi ha fatto molta fatica a recuperare. Ma il problema non è stato lui, nessuna Ducati è entrata nei primi dieci: una cosa clamorosa. In un circuito molto guidato, con poche staccate cattive e accelerazioni brutali, in percorrenza soffre, diventa sottosterzante e non riesce a chiudere le curve».