19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
MotoGP | Gran Premio di Spagna

L'indiscrezione di Pernat fa infuriare Lorenzo: «È un buffone»

Il veterano dei manager rivela che il campione maiorchino si sarebbe offerto alla Suzuki. Ma lui non la prende bene e gli risponde con un pesante insulto

Jorge Lorenzo nei box della Ducati
Jorge Lorenzo nei box della Ducati Foto: Michelin

JEREZ DE LA FRONTERA – Volano parole pesanti tra Jorge Lorenzo e Carlo Pernat, il veterano dei manager del Motomondiale, oggi procuratore di Andrea Iannone. A scatenare la guerra verbale tra i due che sta infiammando il paddock sono state le rivelazioni di Pernat, personaggio notoriamente ben informato sui retroscena del mercato piloti, riguardo alle trattative in corso per il futuro del campione maiorchino. «Lorenzo si è già offerto già diverse volte tramite il suo manager alla Suzuki – ha sostenuto nel corso della trasmissione televisiva Paddock – La Suzuki non è interessata a certe cifre e non ha cercato Lorenzo, però potrebbe essere uno dei papabili. E la butto lì, dicendo una bestemmia sportiva: Lorenzo deve stare attento perché potrebbe anche farsi un anno sabbatico. Con le cifre che chiede e per come è messo, per lui potrebbe essere complicato trovare una sella. Credo che in Ducati ci abbiano già messo una pietra sopra».

Offese ad altezza d'uomo
Queste indiscrezioni non devono essere piaciute per niente al diretto interessato, che infatti non l'ha presa bene. Il problema, però, è che non si è limitato a smentirle, ma ha contrattaccato riservando gravi insulti al manager genovese: «Tutti conoscono che tipo di credibilità abbia questo signore nel paddock negli ultimi anni – ha tuonato Por Fuera – È il buffone della stampa. Io ho dimostrato qual è la mia credibilità nel corso degli anni, e non mi sono mai offerto a nessun team, né in 125, 250 né in MotoGP. Ho avuto la fortuna di essere uno dei piloti più veloci e uno di quelli con il palmares più ricco di titoli degli ultimi anni». Di fronte a queste parole, a Pernat non è rimasto altro che rispondere in maniera signorile, per tutelare la sua onorabilità. «Questa è la mia storia – ha ricordato al sito specializzato GP One – Quattro titoli mondiali nella 125, con Gramigni nel ’92, Sakata nel ’94 e ’98, Rossi nel ’97; quattro nella 250 con Biaggi dal ’94 al ’96 e Capirossi nel ’98; due nel cross 125 nel 1985 e 1986 con Vekkonen e Strjbos e nel 1990 nella Parigi-Dakar con Edi Orioli. Fanno un totale di undici titoli mondiali piloti, più otto costruttori. I pagliacci sono un’altra cosa».