La presidenza non basta: Marchionne vuole comprarsi la Ferrari
Per il manager italo-canadese questo sarà l'ultimo anno alla guida del gruppo Fca. Ma ha già deciso che cosa fare dopo: prendersi come liquidazione la Rossa
ROMA – La data di scadenza è già fissata: nel 2019, o forse addirittura anche qualche mese prima. Quello che è appena iniziato, insomma, sarà l'ultimo anno di Sergio Marchionne alla guida della Fca: se ne parla ormai da anni, e l'attuale amministratore delegato della casa automobilistica non ha mai smentito. Per la sua successione è già partita la corsa: i tre nomi che si fanno sono quelli del responsabile Europa-Africa-Medio Oriente, Alfredo Altavilla, del capo della finanza, Richard Palmer, e del boss della Jeep, Mike Manley. Eppure, chiunque sarà a raccogliere da lui le redini della società che fu torinese, il manager con il maglioncino avrebbe già deciso che cosa fare dopo. Ovvero, dedicarsi al 100% alla Ferrari.
Tutta mia
Della Rossa di Maranello, l'imprenditore italo-canadese è già presidente, ed evidentemente ci avrebbe preso gusto, tanto che la poltrona più alta non gli basterebbe più. La sua intenzione nascosta, infatti, sarebbe quella addirittura di comprarsi l'intera azienda del Cavallino rampante, magari in cambio della ricca liquidazione che gli spetterebbe in uscita dal gruppo Fiat e conguagliando con la fortuna che ha accumulato in questi anni, in cui ha prima salvato e poi lanciato sul mercato globale il suo gruppo. L'indiscrezione è stata per la prima volta messa nero su bianco dal sito Dagospia, solitamente ben informato sui movimenti della grande industria italiana. E sarebbe confermata anche da alcuni segnali che gli addetti ai lavori sono stati rapidi a cogliere: primo fra tutti l'assenza annunciata di John Elkann alla prossima presentazione della trimestrale Ferrari, che lascerà Sergio Marchionne solo a parlare.
Matrimonio finale
Prima di salutare, però, l'ad sta già lavorando a quel piano industriale quadriennale (che non sarà lui a mettere in pratica) che sarà presto presentato. E, per far compiere il definitivo grande salto alla Fca tra i colossi dell'auto mondiale, il suo asso nella manica sarebbe l'ennesima grande alleanza: dopo aver a lungo, ma invano, corteggiato la General Motors, le sue attenzioni si sono spostate prima sulla Peugeot, poi sulla Hyundai, infine su un'imprecisata azienda cinese. Niente male, come colpaccio di addio.
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