29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Motori

«Caro Babbo Natale...»: la letterina dei piloti di auto e moto

Gli auguri semiseri del Diario Motori per il 25 dicembre 2017, con i buoni propositi della Formula 1 e della MotoGP per la stagione che si appresta a cominciare

L'albero di Natale della Ferrari
L'albero di Natale della Ferrari Foto: Ferrari

ROMA – Caro Babbo Natale, quest'anno anche noi del Diario Motori abbiamo deciso di scriverti la fatidica letterina, per chiederti un 2018 ricco di gioia, di pace e di felicità per il mondo. E, nel nostro piccolo, anche di spettacolo, emozioni e soddisfazioni per tutti gli appassionati di motori. A prescindere da chi tifino.

Per la Mercedes, la prosecuzione del ciclo vincente ininterrotto più lungo della storia, anche sotto gli assalti di una concorrenza che si fa sempre più agguerrita e temibile. Per Lewis Hamilton, l'obiettivo di un quinto titolo mondiale che lo confermi come il pilota imbattibile della Formula 1 moderna, ma soprattutto che lo avvicini al primato di sette campionati vinti dal mitico Schumi, uno dei pochi record che ancora mancano alla sua straordinaria carriera. Per Valtteri Bottas, dopo aver chiarito di valere le Frecce d'argento, il sogno di confermarsi tra i top driver e magari di lottare al vertice con i migliori. Per la Ferrari, l'anno della consacrazione definitiva, del ritorno all'iride che nel 2017 è sfuggito di mano proprio sul più bello, e che manca da Maranello ormai da troppi anni. Per Sebastian Vettel, il quinto Mondiale da strappare al suo grande rivale Hamilton, il primo della sua nuova vita in rosso, un matrimonio sbocciato per amore e non per becero interesse. Per Kimi Raikkonen, la grinta di riconfermare con continuità di essere un campione, non un ex, e di non aver perso il talento dei tempi migliori. Per Charles Leclerc e Antonio Giovinazzi, l'occasione che meritano tra i grandi della F1, per dimostrare di poter essere i ferraristi del futuro. Per Daniel Ricciardo e Max Verstappen, una Red Bull all'altezza delle loro indubbie capacità di guida, e degli altri due top team rivali che sono un osso duro da contrastare. Per Michael Schumacher, la vittoria nella gara più importante.

Per Marc Marquez, un altro anno di vittorie e di dominio indiscusso, come del resto rientra ampiamente nelle sue capacità, e magari un nuovo stimolo per il futuro, in un'altra squadra, con una seconda giovinezza sportiva. Per Andrea Dovizioso, la conferma che l'esplosione del 2017 non è stata un caso isolato, che la lotta per il titolo non è stata solo fortuna e che anzi può avere un esito diverso. Per Jorge Lorenzo, un riscatto con la Ducati che gli porti in dote dei successi all'altezza della sua nomea di cinque volte iridato, e del coraggio che ha messo in mostra nell'abbracciare una sfida ignota e inedita. Per Maverick Vinales, una Yamaha finalmente competitiva con costanza, che gli levi di bocca il retrogusto amaro di una stagione cominciata con gli squilli di trombe e conclusa con le peggiori delusioni. E, per Valentino Rossi? Semplicemente, l'eterna giovinezza. E, perché no, magari anche il decimo Mondiale, se proprio ti avanza posto nella slitta dietro alle renne...