24 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Formula 1

Kubica e Sirotkin: per il posto in Williams un duello al rialzo

L'esperto polacco può offrire da 7 a 11 milioni di sponsor, il giovane russo il doppio di quella cifra, ma finanziata da controversi oligarchi amici di Putin

Robert Kubica con il boss della Pirelli Mario Isola
Robert Kubica con il boss della Pirelli Mario Isola Foto: F2/Lat

ROMA – Un milione a gara per i primi sette Gran Premi del 2018. Per convincere la Williams che si merita ancora un posto da pilota titolare in Formula 1, Robert Kubica è disposto a offrire i suoi servizi a tempo: un contratto (pensato dal suo manager Nico Rosberg) per il primo terzo del calendario. «Se non convincesse il team entro questa scadenza, potrebbe sostituirlo Sirotkin – rivela la televisione finlandese Mtv, riprendendo una notizia lanciata da Circus F1 – Un'idea che la squadra inglese sta prendendo in seria considerazione, per questo la decisione definitiva è stata rimandata a gennaio».

Affari sporchi
Ma per superare la concorrenza del giovane debuttante russo, in realtà, l'esperto polacco è pronto a mettere sul tavolo fino a undici milioni di dollari, grazie all'appoggio di due marchi della sua nazione: una catena di supermercati e un'azienda elettrica. Entrambe, ironia della sorte, sono di proprietà del gruppo Cvc Capital Partners, gli ex proprietari della F1 prima dell'americana Liberty Media. Il suo rivale Sergey Sirotkin potrebbe portare in dote fino al doppio di questa cifra, grazie alla banca Smp, ma il problema è che l'istituto di credito che lo sponsorizza è di proprietà dei controversi oligarchi Boris e Arkady Rotenberg, soci e vecchi amici di Vladimir Putin in persona e già nell'occhio del ciclone per la crisi ucraina del 2014. Insomma, pur trattandosi di finanziatori ben più munifici di quelli di Kubica, la Williams e i suoi altri partner potrebbero avere qualche remora a vedersi associati con loro.

Dalla Russia con furore
L'affarista russo comunque non perde le speranze, anzi, sta lavorando sodo per ottenere un accordo: «Non mi piace mai parlare prima del tempo – ha spiegato Boris Rotenberg – Come nel calcio, dove ci si limita a dire che si vuole vincere la prossima partita. Ci speriamo tutti e diamo il massimo, ma non dipende solo da noi. La cosa più importante è che la squadra ci capisca, perché in ogni caso Sergey si merita un posto in F1. Ha battuto la sua concorrenza, è andato più forte di Kubica e al livello di Stroll. Quindi ora abbiamo l'opportunità di metterlo in macchina».