19 marzo 2024
Aggiornato 08:00
MotoGP

Rivelazione Honda: ecco come ha fatto Marquez a non cadere

La casa di Tokyo rende noti i dati della telemetria del momento del funambolico salvataggio alla prima curva del circuito di Valencia. E si scopre tutta la verità su un'impresa davvero incredibile

Marc Marquez salva la caduta alla prima curva del GP di Valencia
Marc Marquez salva la caduta alla prima curva del GP di Valencia Foto: Immagini Tv Sky

ROMA - Non è stato il primo salvataggio miracoloso da una caduta che Marc Marquez ha realizzato nella sua carriera, ma certamente è stato il più importante. Quando stava per perdere l'anteriore della sua Honda alla prima curva del circuito di Valencia, a sette giri dalla conclusione dell'ultimo e decisivo Gran Premio stagionale, infatti, ha rischiato seriamente di buttare all'aria il suo sesto campionato del mondo. Se fosse scivolato e il suo rivale Dovizioso avesse vinto la gara, infatti, la classifica generale si sarebbe ribaltata, proprio al photofinish.

Numeri pazzeschi

Invece, in qualche modo, pur facendo fumare la sua gomma davanti, il Cabroncito è riuscito a restare in piedi, ha evitato di cadere nella ghiaia delle vie di fuga ed è anzi rientrato in pista al quinto posto, prima che le due Ducati di Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso finissero a loro volta per terra. Per apprezzare appieno l'entità di questa impresa contro ogni legge della fisica basta consultare gli stupefacenti dati registrati in quell'istante dalla telemetria, che la Honda ha finalmente rivelato. Marquez, che era in lotta con Johann Zarco, ha frenato trenta metri più tardi del solito, affrontando la curva in terza marcia a 153 km/h. Nel momento in cui sembrava che l'anteriore dovesse abbandonarlo, la ruota ha strusciato sull'asfalto per oltre cinquanta metri fuori traiettoria, e l'angolo di piega ha raggiunto la cifra clamorosa di 64 gradi. Eppure il campione di Cervera non è caduto.

Dote naturale

«Quando sono arrivato alla curva ho capito di essere entrato troppo veloce - racconta il pilota catalano - Ma ho pensato: 'Adesso freno e mi butto dentro'. Invece, 'boom!', mi sono ritrovato addosso tutto il peso mio e della moto. Ho dovuto usare il gomito e il ginocchio come leva, e penso che anche il sostegno dei tifosi mi abbia aiutato a riportare la moto in piedi». Quella di Valencia è stata solo l'ultimo della sua serie di mirabolanti funambolismi: in precedenza, ad esempio, aveva salvato altre cadute a Brno nel 2014 e nel 2016, o alla prima curva di Sepang sempre in questa stagione. La leggenda vuole che lo spagnolo, in gran segreto, compia degli allenamenti specifici per episodi come questo, sia sullo sterrato con la moto da dirt track, sia sull'asfalto, facendo lo slalom tra i coni con una supersportiva stradale. Ma è innegabile che per riuscirci ci metta anche molto del suo. D'altronde, c'è un motivo se lo chiamano Magic Marc!