28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Formula 1

La sentenza di Marchionne: «Cosa ha sbagliato la Ferrari»

È il presidente del Cavallino rampante ad analizzare cosa sia andato storto nella seconda metà del Mondiale, facendo perdere il titolo alla sua squadra, e cosa si potrà fare meglio nel 2018

Il presidente Sergio Marchionne alle ultime Finali Mondiali Ferrari al Mugello
Il presidente Sergio Marchionne alle ultime Finali Mondiali Ferrari al Mugello Foto: Ferrari

MARANELLO – Come ha fatto la Ferrari a gettare al vento il vantaggio in classifica che aveva mantenuto per tutta la prima parte del Mondiale, e con esso le chance di vincere il titolo iridato? A questa domanda, che lui stesso definisce «dolorosa», ha dato una risposta l'interlocutore più prestigioso possibile, il presidente Sergio Marchionne, durante una conference call con i suoi investitori: «Io non credo alla sfortuna – ha spiegato il manager italo-canadese – In ultima analisi quello che non ha funzionato ha riflettuto il nostro modo di gestire gli affari. È stata una combinazione, specialmente nella seconda metà della stagione, di problemi tecnici ed errori di giudizio da parte dei piloti».

Pro e contro
La Rossa di Maranello, insomma, deve assumersi sulle sue spalle la responsabilità di tutto ciò che è andato storto, comprendere le soluzioni per fare meglio nel 2018, ma anche enfatizzare i grandi progressi compiuti nel corso degli ultimi dodici mesi, che il risultato finale sfavorevole non ha comunque cancellato: «Penso che abbiamo imparato molto, anche se è stato un modo doloroso di imparare – prosegue il numero uno del Cavallino rampante – La seconda parte del Mondiale ha rivelato alcune debolezze strutturali nel nostro approccio, che abbiamo intenzione di rettificare. E speriamo che il 2018 sarà una stagione molto migliore. Credo di essere la persona più critica di tutte nei confronti degli sbagli che abbiamo commesso, ma a tutti coloro che mi pongono questa domanda ricordo che, se avessi chiesto un anno fa a quest'ora cosa avremmo combinato nel 2017, credo che nessuno avrebbe scommesso un euro che saremmo stati così avanti. Perciò, visto il punto di partenza, ci siamo comportati bene, anche se non siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo. Ora questo obiettivo è spostato al 2018. Ci rammarichiamo di non essere stati capaci di fare meglio, ma la macchina c'è: dal mio punto di vista è la migliore presente oggi sulla griglia».

Possibile addio
Marchionne ha colto però l'occasione di ribadire anche la minaccia della Ferrari di lasciare la Formula 1 se i nuovi proprietari della Liberty, insieme alla Federazione, non scenderanno a patti con lei rispetto alla proposta riforma dei regolamenti sui motori a partire dal 2021: «La Liberty ha delle buone intenzioni, una delle quali è ridurre i costi di gestione dei team: questo lo ritengo positivo. Ma ci sono alcuni aspetti sui quali non concordiamo necessariamente, uno dei quali è la direzione che vogliono dare ai motori. Il fatto è che sembra esserci uno scontro sullo sviluppo strategico: stiamo vedendo che per il 2021 verrà presa una strada diversa e questo costringerà noi della Ferrari a prendere delle decisioni. Deve essere assolutamente chiaro che, se le circostanze non daranno risultati positivi al nostro marchio, al mercato e al rafforzamento della nostra posizione, la Ferrari non starà al gioco. Questo avrà molte implicazioni, a parte la riduzione dei costi per la struttura della Ferrari, che non è priva di conseguenze. Se lasciassimo la Formula 1 si aprirebbero molte alternative sulle direzioni che potremmo prendere dopo il 2021, e non voglio escluderne nessuna. Ci presenteremo ai vertici con le migliori intenzioni di discutere, e vedremo dove questo ci porterà».