19 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Formula 1 | Gran Premio del Messico

Ferrari, si rompe pure l'estintore! Vettel dietro, ma vicino

Questo insolito guasto e qualche sbavatura alla guida costringono Seb al quinto posto, dietro ad Hamilton e ad entrambe le Red Bull. Ma il suo distacco è minimo

Sebastian Vettel al volante della sua Ferrari nelle prove libere in Messico
Sebastian Vettel al volante della sua Ferrari nelle prove libere in Messico Foto: Ferrari

CITTÀ DEL MESSICO – All'incredibile collezione di rotture che la Ferrari ha inanellato in questo finale di stagione mancava solo la più fantozziana di tutte: l'esplosione dell'estintore. «Ho sentito prima caldo e poi subito freddo di dietro», ha sorriso Sebastian Vettel. Il liquido ha presto invaso il sedile del campione tedesco, costringendolo a rientrare i box e anche a cambiarsi la tuta, buffamente macchiata sul sedere da una striscia bianca. Per quanto ridicolo, comunque, questo guasto, provocato da un semplice bullone allentato, è sicuramente stato meno grave dei precedenti: «Ci è solo costato un po' di tempo», minimizza il quattro volte iridato. E in effetti il ferrarista ha dovuto abortire il suo tentativo, e anche i successivi sono stati rallentati da un fuoripista alla curva 11 e qualche bloccata di troppo. Insomma, non certo una sessione perfetta, conclusa in effetti in una posizione anch'essa tutt'altro che ideale: quarto, dietro al diretto rivale Lewis Hamilton e pure ad entrambe le Red Bull.

La velocità c'è
Eppure, considerate le circostanze, il tempo sul giro è tutt'altro che da buttare: il distacco dalla vetta è infatti di appena due decimi e mezzo, quello dall'avversario della Mercedes poco più di uno. «La macchina è veloce – conferma infatti Vettel – C'è un po' da lavorare per sistemare il bilanciamento, ma non tantissimo. Alcuni giri sono andati bene, altri meno: colpa anche del traffico, perché questa pista è molto corta». I restanti minuti della sessione sono stati dedicati a confrontare i vari assetti e le mescole di gomme: «Il nostro passo gara può essere cruciale. Se rimani in scia, qui diventa difficile raffreddare il motore e i freni, quindi sarebbe importante stare davanti fin da subito e imporre il nostro ritmo. Un altro elemento da tenere d'occhio è la gestione delle gomme, perché l'asfalto è scuro e tende a scaldarsi molto. Comunque per il momento siamo abbastanza soddisfatti, anche se non sappiamo su cosa abbiano lavorato gli altri».

Mal comune
Hamilton ha avuto anche lui la sua dose di guai, con un insolito testacoda alla curva 11, dopo il quale è dovuto rientrare nel suo garage per controllare eventuali danni alla monoposto: alla fine ha chiuso secondo. In testa si è dunque issata la Red Bull, con Daniel Ricciardo: «Stare davanti è sempre bello – sfoggia il suo consueto sorriso l'australiano – Ma sappiamo che al sabato la Mercedes fa il salto di qualità. In queste ultime gare mi aspetto sempre una battaglia serrata tra i tre top team». Terzo, alle spalle del capolista iridato, il suo compagno di squadra Max Verstappen, che però nel finale ha a sua volta dovuto imboccare la pit lane per un sospetto problema al motore, ipotizzato dai tecnici per via dell'anomalo consumo di olio. «Ma era un propulsore vecchio, non mi preoccupa», scuote le spalle il baby fenomeno olandese. L'altro ferrarista Kimi Raikkonen è solo quinto, davanti al connazionale della Mercedes, Valtteri Bottas.