29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Formula 1 | Gran Premio del Giappone

Attenta Ferrari: così perdi anche il secondo posto

Lewis Hamilton, là davanti, è lontano di ben 59 punti. Ma ora Sebastian Vettel è costretto anche a guardarsi le spalle dalla seconda Mercedes di Valtteri Bottas, che dista appena 13 lunghezze. Per fortuna a Suzuka è stato rallentato dalla penalità in griglia, ma soprattutto dagli ordini di scuderia

SUZUKA – Più che fissare lo sguardo davanti a sé, ad un Lewis Hamilton ormai lontano di ben 59 punti, ora Sebastian Vettel deve piuttosto guardarsi le spalle dalla seconda Mercedes di Valtteri Bottas, che dista dal suo secondo posto in classifica appena 13 lunghezze. Il finlandese è reduce da una striscia negativa, ma la Ferrari è comunque messa peggio: tanto che raggiungere la piazza d'onore non gli sembra più così impossibile: «È certamente un bell'obiettivo – ammette – Non è come lottare per il Mondiale, dove le cose si stanno mettendo piuttosto bene per Lewis, ma darò comunque il massimo per portare a casa il secondo posto».

Fido scudiero
A dare una mano a Seb, in questo caso, ci ha pensato la sua ex squadra, la Red Bull, che con Daniel Ricciardo ha tenuto alle spalle Bottas negandogli il podio: «Mi sono avvicinato molto: sul finale avevo un ottimo passo e, con la scelta strategica che abbiamo adottato, era proprio quello che ci aspettavamo – racconta il finnico – Mi sono fermato ai box più tardi e quindi avevo gomme più fresche, un bilanciamento molto migliore che mi permetteva di attaccare. Avevo un'opportunità, ma non mancavano abbastanza giri per poterci provare, ed è stato un peccato. Ho disputato una gara decente e il quarto posto non è una ricompensa sufficiente». Se Valtteri ha perso la volata per il terzo posto la colpa è sicuramente del guasto al cambio che lo ha fatto arretrare di cinque posizioni sulla griglia di partenza, ma anche degli ordini di scuderia che, una volta di più, lo hanno penalizzato. Avendo scelto di ritardare il pit stop, infatti, la seconda guida delle Frecce d'argento si è ritrovato in testa a metà gara, ma a quel punto dal muretto è arrivata la chiamata che gli ha imposto di farsi superare dal suo caposquadra Hamilton, che era sempre più incalzato da Max Verstappen alle sue spalle. «Quando Lewis si è fermato ai box per montare le gomme nuove poi mi ha raggiunto, e l'ho dovuto lasciar passare infilandomi tra lui e Max – racconta – Lì ho perso un po' di tempo e questo ha compromesso la mia gara. Non ne abbiamo discusso molto: mi hanno semplicemente detto cosa fare e io ho capito benissimo la situazione. Senza la penalità per la sostituzione del cambio, non mi sarei ritrovato in quella situazione. Sicuramente non è stata quella ideale per nessuno dei due: entrambi abbiamo perso secondi, e quindi cercherò di studiare cosa si poteva fare meglio».

Voglia di rivincere
Insomma, nelle parole di Bottas non manca qualche rimpianto, ma anche la voglia di riscattarsi prontamente nel finale di stagione: «La gara è andata bene, ma penso che il weekend in generale sia andato molto meglio. Mi sono trovato più a mio agio con la macchina e ho anche staccato il giro più veloce della corsa, che non fa mai male. Perciò guardo avanti ad Austin dove voglio vincere di nuovo: continuerò a spingere. Di sicuro sto imparando molto quest'anno ed è stato così anche questo weekend: mi concentrerò sulle poche gare che mancano per cercare di trarne il massimo». Vettel è già avvisato.