29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Formula 1 | Gran Premio del Giappone

Reazione Ferrari: «Ecco come eviteremo altri errori»

I rimpianti di Sepang sono alle spalle: quattro giorni dopo, è già ora di tornare in pista a Suzuka. E ci pensa Sebastian Vettel a spiegare come la Scuderia «sta intervenendo», per usare le parole del presidente Sergio Marchionne: «Una normale rotazione del personale, unita alle analisi sui motori»

SUZUKA – Dalla delusione alla reazione. In casa Ferrari c'è stato poco tempo per leccarsi le ferite: a soli quattro giorni dalla gara di Sepang, infatti, è già ora di tornare in pista per il Gran Premio del Giappone. È il momento, dunque, di lasciarsi alle spalle i rimpianti e concentrarsi sul futuro: sulle contromisure da adottare per assicurarsi che i continui guasti al motore che hanno rovinato il weekend malese non si ripetano più nelle ultime e decisive cinque tappe iridate. La strada, in questo senso, l'ha tracciata il presidente Sergio Marchionne con le sue ultime dichiarazioni: «Abbiamo una squadra molto giovane e che la qualità della componentistica non è al livello necessario per un'auto da gara: stiamo intervenendo». Parole che hanno lasciato il segno anche in Sebastian Vettel, che tempera però la carica italica del numero uno della Rossa con il suo pragmatismo tipicamente teutonico. «Anche io le ho sentite, ma non da lui, dalla stampa: quindi non sono sicuro che siano state messe nel giusto contesto – ha commentato nella sua consueta conferenza stampa del giovedì, alla vigilia della ripresa delle ostilità – Ma quello che succede in pista resta in pista. Su ciò che è successo a Singapore non ci si può fare nulla, mentre in Malesia un problema ha fermato sia me che Kimi, perciò è normale cercare di comprendere l'accaduto e far ruotare il personale. So bene cosa sta succedendo all'interno della squadra e non c'è panico, nessuna grossa reazione in programma. Forse è solo una coincidenza che l'intervista sia stata rilasciata in questo momento».

Si studiano i motori
Nessuna rivoluzione, insomma, solo qualche doveroso aggiustamento organizzativo. Ma l'aspetto più importante è comunque quello tecnico: e se un modo per gestire al meglio questo propulsore potente ma fragile sembra essere stato già trovato, allo stesso tempo le indagini interne non si fermano. «Abbiamo capito abbastanza bene il problema, ma continuiamo a cercare di farci un quadro completo – prosegue Vettel – Sono passati solo pochi giorni, alcune componenti sono state rispedite a Maranello per le analisi, e sono abbastanza sicuro che qui questi guasti non si ripeteranno». Gli fa eco anche il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen: «Gli errori sono stati compresi e risolti: nessuno può promettere che non ricapiterà, non si sa mai, ma io dubito fortemente che queste difficoltà si ripeteranno ancora».

Vincere si può
Ma quello della Ferrari alla vigilia di Suzuka è comunque tutt'altro che un bollettino di crisi. Sbagli a parte, resta un lato fortemente positivo: la consapevolezza che la SF70H ha il potenziale per lottare per la vittoria in tutte le prossime piste. Anche se saranno i dettagli a fare la differenza, come sottolinea un Iceman insolitamente loquace: «Abbiamo migliorato la velocità della macchina, ma anche i nostri avversari non sono rimasti fermi – aggiunge – Si tratta di capire chi è riuscito a lavorare un po' meglio degli altri: alcuni circuiti saranno leggermente favorevole a un team e altri ad un altro. Noi siamo piuttosto fiduciosi che la competitività della vettura rimarrà quella che avete visto nelle ultime gare. Basterà per arrivare primi o secondi o quarti? I tre top team sono molto vicini e non bisogna commettere errori per poter lottare al vertice. Almeno, da un lato, possiamo essere contenti di essere qui, di iniziare a correre, e di sapere che se azzeccheremo tutto al 100% dovremmo avere una buona chance di stare davanti, e poi vedremo quale sarà il nostro risultato. La nostra auto si è rivelata veloce ovunque».