24 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Formula 1

Ferrari o Mercedes, chi vincerà il Mondiale? La F1 si divide

Da una parte chi scommette sul grande lavoro svolto a Maranello e sulla forza mentale di Sebastian Vettel. Dall'altra chi crede nelle risorse di sviluppo tecnico delle Frecce d'argento. Una cosa è certa: la seconda metà della stagione si gioca sul filo, e i valori in campo cambieranno di GP in GP

Lewis Hamilton e Sebastian Vettel si sfidano alla batteria
Lewis Hamilton e Sebastian Vettel si sfidano alla batteria Foto: Red Bull

ROMA – Al giro di boa della stagione, questo equilibratissimo Mondiale 2017 di Formula 1 non ha ancora trovato il suo padrone. Chi è il favorito per la vittoria finale del titolo: la Ferrari, che con Sebastian Vettel comanda la classifica piloti con 14 punti di vantaggio, o la Mercedes, che si è aggiudicata ben sei delle prime undici gare? Sull'argomento, è lo stesso paddock a dividersi. C'è chi scommette tutto sul campione tedesco, come il suo scopritore, il plenipotenziario della Red Bull Helmut Marko: «Credo in Vettel, perché conosco la sua forza mentale, e la Ferrari ha alzato il livello – ha sostenuto al sito ufficiale della F1 – Direi che Silverstone è stata un'eccezione: la Rossa è stata chiaramente la macchina più forte nella prima metà della stagione e solo per colpa di alcune circostanze non hanno potuto materializzare tutte le loro chance. Seb sfrutterà questa pausa estiva per tornare ancora più forte: lo conosco bene...». E c'è chi, invece, punta sulle risorse tecniche delle Frecce d'argento, come il loro iridato in carica, l'ormai ex pilota Nico Rosberg: «La Ferrari ha svolto un ottimo lavoro durante l'inverno, ma da adesso in poi sarà una corsa allo sviluppo e trovo difficile credere che loro riescano ad essere all'altezza – ha commentato alla rivista Sport Bild – Dopo Silverstone pensavo già che fosse tutto finito, e sono rimasto sorpreso nel vedere la Rossa rifarsi in Ungheria. Ma Spa sarà di nuovo una vera pista Mercedes, dove è improbabile che la Ferrari avrà una chance. Vettel? Sappiamo che a volte non controlla le sue emozioni, lo abbiamo già visto l'anno scorso con i suoi messaggi via radio in Messico. Nel breve termine questa può sembrare una sua debolezza, ma nell'arco di un'intera stagione può davvero fare la differenza: il suo carattere, di base, nonostante tutto, è fatto per vincere e questo non è male».

Gara per gara
Gli addetti ai lavori, dunque, sono i primi ad essere letteralmente spaccati. Una conferma che, chiunque abbia ragione, ci troviamo di fronte ad una corsa al titolo imprevedibile come non mai. Lo hanno dimostrato plasticamente le ultime due gare: a Silverstone la Mercedes sembrava aver riconquistato un vantaggio prestazionale incolmabile, a Budapest la Ferrari le ha risposto conquistando una doppietta. Gli stessi diretti interessati sanno bene che l'ago della bilancia è destinato a continuare ad oscillare di pista in pista, senza che si riesca ad individuare un chiaro dominatore, e che dunque il campionato si deciderà sugli episodi, una gara alla volta. «Ogni tappa sarà diversa dalle altre – conferma il direttore tecnico del Cavallino rampante, Mattia Binotto – Ci sono stati Gran Premi all'inizio della stagione in cui noi eravamo i più competitivi e altri in cui lo è stata la Mercedes. Per cui non penso che si possa individuare una tendenza chiara: mancano ancora molte gare, siamo solo a metà stagione e non vedo motivi per cui entrambi i team non possano vincere il Mondiale. Certamente sarà molto importante lo sviluppo, ma anche questo si compierà gara per gara».

I limiti della Mercedes
E proprio lo sviluppo è la carta in più che intende giocarsi la casa di Stoccarda: «Almeno le prossime due gare, sulla carta, dovrebbero essere più favorevoli a noi – azzarda Valtteri Bottas – Ma penso che abbiamo fatto dei buoni progressi. Di sicuro c'è ancora del lavoro da fare: loro sono più veloci in curva e noi dobbiamo lavorare sul nostro carico aerodinamico. A Spa conta di più l'efficienza, a Monza ci vuole poco carico, ma poi arriva Singapore, un'altra pista da alto carico. Ci stiamo davvero impegnando al massimo per cercare di migliorare la macchina, perché altrimenti sarà una seconda metà di stagione molto impegnativa». E anche Lewis Hamilton ha le sue idee sui punti deboli a cui la sua macchina deve porre rimedio al più presto: «Penso che abbiamo fatto una bella strada da inizio anno, ma ci sono ancora delle trappole che dobbiamo evitare – mette in chiaro il tre volte iridato – Soprattutto l'usura delle gomme: nelle ultime gare abbiamo visto che più spingiamo e più questo aspetto peggiora, dobbiamo capire da dove viene e perché varia di pista in pista. Lo studiamo costantemente, io e i miei ingegneri, spremendoci le meningi per essere sicuri di comprendere tutto al meglio. E continueremo a farlo nelle prossime dieci gare. Non escludo sorprese...».