19 marzo 2024
Aggiornato 10:00
MotoGP

Bastava un nuovo telaio per riportare Valentino Rossi alla vittoria

Il Dottore lo chiedeva da sette mesi: finalmente la Yamaha ha deciso di assecondarlo, e lui l'ha ricompensata tornando al successo dopo un anno. «Ora riesco a guidare meglio la moto, è tutto più facile», sorride. Funzionerà anche sulla prossima pista del Sachsenring, tradizionalmente sfavorevole?

Valentino Rossi in sella alla M1 con il telaio modificato festeggia la vittoria ad Assen
Valentino Rossi in sella alla M1 con il telaio modificato festeggia la vittoria ad Assen Foto: Yamaha

ROMA«Dopo un anno di digiuno tornare a vincere è una sensazione grandiosa: corro in moto per questo, per ciò che si prova nelle cinque o sei ore dopo aver vinto. Una sensazione fantastica». C'è una forte componente umana nel trionfo di domenica ad Assen targato Valentino Rossi: c'è tutto il suo carattere indomito, la sua imbattibile forza di volontà che lo porta a non arrendersi neanche nei momenti più bui, la sua inesauribile fame di vittoria, che non si placa nemmeno a 38 primavere suonate, ad un anno dall'ultimo successo e a quasi ventuno dal primo.

Passo indietro
Insomma, c'è tutto il cuore di Valentino Rossi, in quell'impresa. Ma il cuore, da solo, non basta per diventare nove volte campione del mondo. Serve anche e soprattutto la testa. Quella che fin dal novembre scorso, per ben sette mesi, ha continuato a ripetergli sempre lo stesso ritornello: questa nuova Yamaha proprio non va. «Dalla prima volta in cui ho provato la moto non mi sono mai sentito a mio agio in ingresso di curva – ripete per l'ennesima volta il Dottore – Dovevo sempre forzarla troppo, cosa che non faccio con il mio solito stile di guida, e non mi sentivo veloce, anzi non lo ero. E dire che l'ingresso curva è sempre stato il punto di forza della Yamaha, perciò abbiamo lavorato per cercare di migliorare quell'area». Inizialmente, la casa di Iwata non gli aveva dato retta: come poteva credere a Rossi che lamentava questi problemi, quando la M1 gemella nelle mani di Vinales continuava a stampare migliori tempi a ripetizione? È stato solo dopo il doppio flop di Jerez e Barcellona che, in Giappone, i tecnici hanno cominciato a pensare che, dopotutto, forse il vecchio leone poteva avere ragione. E hanno deciso di assecondarlo, portando in pista quel telaio modificato che chiedeva a gran voce fin da quando aveva poggiato per la prima volta il sedere sul sellino della versione 2017: «Ora riesco a guidare meglio la moto, è tutto più facile – conferma il fenomeno di Tavullia – Anche quando uso la gomma più dura, come in gara ad Assen. Sapevo che con la temperatura bassa quella scelta di mescola era rischiosa, ma sulla nostra moto funzionava meglio della media».

Dubbio Sachsenring
È questo l'elemento tecnico che si è unito a quello umano, a completare il cocktail vincente nel Gran Premio d'Olanda. Ora, Valentino Rossi, sa di avere finalmente tra le mani la moto che voleva, una sorta di ibrido tra il modello della scorsa e quello di questa stagione: una moto che può finalmente portare sul gradino più alto del podio. Resta solo un'ultima incognita: questo cocktail ha funzionato solo su una pista amica come quella di Assen oppure si potrà riproporre uguale anche sul successivo circuito, quello del Sachsenring, molto più corto e tradizionalmente favorevole alla rivale Honda? «Ormai non si può pensare neanche gara per gara, ma turno per turno – ammette il numero 46 – La prossima settimana ci sarà il Sachsenring dove Marquez vince da tipo 30 anni... Scherzi a parte, sarà un GP importante per capire se il telaio nuovo va bene anche sulle piste difficili per noi. Non vorrei che succedesse come a Le Mans, dove pensavamo di avere risolto tutto, e invece...». Per conoscere la risposta non bisognerà attendere molto: il prossimo Gran Premio è dietro l'angolo, a una sola settimana di distanza. Ma, per il momento, lasciategli godere tutta questa meritata gioia: «Dal punto di vista tecnico sono contento perché abbiamo lavorato molto per modificare il telaio e ora posso guidare meglio la moto. E sono contento anche per il campionato, che dopo otto gare è incredibilmente aperto, tra molti piloti e moto diverse, quindi è anche molto interessante. Sono contento, insomma, perché questa è stata una vittoria importante, come ogni vittoria».