19 marzo 2024
Aggiornato 10:30
E il ducatista viene corteggiato anche dalla Aprilia

Rossi-Petrucci, la rivincita tra i due amici e rivali: «Non potevo buttar fuori Vale»

Connazionali e spesso compagni di allenamento, i due piloti italiani si sono ritrovati a lottare l'uno contro l'altro prima al Mugello, dove Danilo aveva prevalso su un Dottore acciaccato, e poi di nuovo ad Assen, dove ha vinto il tavulliese: «Peccato, stavolta sono arrivato vicino a vincere»

ASSEN – A voler guardare il lato positivo, almeno Petrucci ha conservato il suo nome, Danilo. Quel nome che alla vigilia, scherzando, aveva promesso di cambiare se avesse vinto il Gran Premio d'Olanda. Allora, quando aveva avanzato questo fioretto onomastico, forse non credeva davvero di potercela fare. E invece... «Eh sì, ho quasi vinto, anche se alla fine sono arrivato secondo – commenta il pilota di Terni a fine gara – Se avessi una seconda chance... ma non è possibile». Dopo aver assaporato per parecchi giri il gusto dolce della sua prima vittoria, ed esserselo visto sfuggire proprio sul filo di lana, è inevitabile che in bocca resti un po' di amaro. Ma la realtà oggettiva è che, in un GP come questo, Petrux ha molto di più da festeggiare che da recriminare: «È stata una grande corsa – conferma – All'inizio sono rimasto tranquillo dietro a Zarco, poi quando ho visto Valentino passare davanti ho cercato di seguirlo. Sull'asciutto andava un po' più forte lui, ma poi è arrivata la pioggia. Ho cercato tante volte di andare in testa, ma era troppo rischioso, poi ci sono riuscito a quattro giri dalla fine, all'accelerazione della curva 12 dove la mia Ducati era più veloce. Ma Vale mi ha ripassato. All'ultimo giro, poi, ho trovato il doppiato Rins alla curva 6 e per superarlo sono quasi caduto, così Valentino è scappato via. Sono felice perché per me si tratta di un grande risultato, ma stavolta ho sentito che la vittoria era davvero vicina».

Uomo mercato
In un certo senso, questo duello rusticano negli ultimi giri ha rappresentato per Rossi e Petrucci la rivincita del Gran Premio del Mugello. Lì, in casa, il Dottore era ancora acciaccato dal suo incidente e dovette cedere il podio al ducatista. Stavolta, invece, è stato il portacolori della Pramac a doversi inchinare al suo mitico connazionale, nonché amico e spesso anche compagno di allenamenti: «Ho cercato molte volte di superarlo, ma in quel momento pioveva e non sapevo davvero quanta acqua ci fosse sull'asfalto – racconta Danilo – Non volevo provarci e buttare per terra entrambi, e non perché fosse Valentino, avrei fatto lo stesso anche con Marc. Quando sei primo e secondo, non è bello cadere, perciò devi stare tranquillo e non toccarti con nessuno. Anche perché quest'anno sono già finito troppe volte in direzione gara, non so quanti cartellini gialli ho già collezionato!». Per il gradino più alto del podio c'è ancora tempo. Fatto sta che il 26enne pilota italiano sta vivendo un momento d'oro: negli ultimi tre appuntamenti ha inanellato due podi e due partenze in prima fila. Tanto che le sue prestazioni hanno attirato l'attenzione anche di altre case, prima tra tutte la Aprilia, che si è detta disponibile ad offrirgli un posto da pilota ufficiale. «Abbiamo aperto molte trattative in questo periodo – ammette Petrucci – Ma ho chiesto a tutti, Ducati e Aprilia, di aspettare qualche gara perché voglio concentrarmi. Devo essere veloce in questi ultimi due GP prima delle vacanze e poi, quando sarò più rilassato, potrò pensare al futuro. Ma non adesso. Sto facendo un buon campionato e per ora va bene così». Altroché!