25 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Dopo tre anni di dominio, la rivoluzione è avvenuta

Psicodramma Mercedes: «Sì, siamo sfavoriti». E Niki Lauda gufa la Ferrari

I campioni del mondo in carica ammettono la dura verità: ora sono costretti a inseguire. Dunque a loro non resta che sperare in un ritiro di Sebastian Vettel, o che la Rossa incorra in altri problemi di affidabilità, che si tradurrebbero in penalizzazioni sulla griglia di partenza

La Mercedes di Lewis Hamilton dietro alla Ferrari di Sebastian Vettel
La Mercedes di Lewis Hamilton dietro alla Ferrari di Sebastian Vettel Foto: Mercedes

ROMA – Il confronto è impietoso. Un anno fa, di questi tempi, la Mercedes aveva vinto cinque gare su sei e contava già 67 punti di vantaggio sulla Ferrari. Oggi se ne è aggiudicate solo tre, e in classifica costruttori è dietro alla Rossa di diciassette punti. Segno che i valori in campo si sono effettivamente ribaltati. Che la rivoluzione che nessuno si sarebbe aspettato alla vigilia della stagione, alla fine è avvenuta davvero. Le Frecce d'argento, lo squadrone apparentemente imbattibile che ha dominato gli ultimi tre Mondiali, ora sono costrette a inseguire. «Penso che siamo gli sfavoriti, fin dall'inizio dell'anno – ammette candidamente il team manager Toto Wolff al sito specializzato internazionale Motorsport – Colpa della nostra scarsa costanza di rendimento. Abbiamo visto una prestazione eccezionale da parte di Valtteri a Sochi che non siamo riusciti a replicare sulla macchina di Lewis. E poi una prestazione eccezionale di Lewis a Barcellona. Continuiamo a far fatica a portare le gomme alla giusta temperatura e non ci è mai capitato di riuscirci con entrambe le macchine nello stesso fine settimana. Al contrario, la Ferrari ha messo la macchina in pista a Barcellona ed è stata veloce fin da subito. Perciò sì, siamo gli sfavoriti. Il concetto non mi dispiace, perché la gente tifa per gli sfavoriti, li vuole veder vincere. Ma spetta a noi cercare di recuperare, questa è la realtà al momento». Il fattore tecnico che si è rivelato decisivo, tanto da far perdere alla Mercedes tutto il vantaggio di cui godeva nelle scorse annate, è dunque sempre lo stesso: gli pneumatici. «L'interazione di un telaio con le gomme è una materia complicata, che dipende da molte dozzine di fattori – prosegue Wolff – Non cerco scuse, perché altri riescono a farle funzionare e noi no. Pensiamo alla Red Bull: le è capitato di non farcela e quindi di prendere un secondo e mezzo di distacco e poi, in gara, di tornare veloce. Questo è un problema che sembra colpire tutti tranne la Ferrari: giù il cappello per loro, che hanno costruito una macchina solida capace di gestire gli pneumatici».

I possibili problemi della Ferrari
E nelle prossime due gare, a Montreal e a Baku, i guai del team tedesco rischiano di aggravarsi ancora di più: si tratta infatti di piste dove si richiede un carico aerodinamico molto inferiore a quello di Montecarlo, motivo per cui scaldare le gomme potrebbe risultare ancora più difficile. Insomma, la situazione si mette male per i campioni del mondo in carica, e chiedere agli ingegneri di mettere una pezza su una vettura non nata sotto i migliori auspici potrebbe non bastare. Alla casa di Stoccarda non resta che affidarsi alla sorte. E augurarsi che anche i diretti avversari incontrino la loro quota di problemi. «Dobbiamo trovare una soluzione per le gomme. E una cosa è chiara: Vettel deve ritirarsi almeno una volta, altrimenti è finita – dichiara esplicitamente il presidente Niki Lauda al giornale Kronen Zeitung – La Ferrari è in striscia positiva e se resterà così il nostro distacco diventerà enorme, allarmante». Una gufata in piena regola, che però, numeri alla mano, non sarebbe nemmeno sufficiente a riportare davanti la Mercedes. Dall'alto dei suoi 25 punti di vantaggio, infatti, Sebastian Vettel potrebbe perfino permettersi un ritiro e una contemporanea vittoria di Lewis Hamilton restando comunque in testa alla classifica. Più che sui ritiri altrui, le speranze dei teutonici vanno dunque riposte sull'unico vero tallone d'Achille emerso sulla SF70H: l'affidabilità. Vettel ha infatti già usato tutti i turbo concessigli dal regolamento, contro i due di Hamilton: dunque, se fosse costretto a montarne uno solo nuovo, sarebbe penalizzato di dieci posizioni in griglia di partenza. «Sappiamo che le Ferrari non sono a prova di bomba – sottolinea Lewis Hamilton – Avendo già sostituito diversi motori, potenzialmente rischiano di incorrere in penalità, quindi vedremo. Ma di certo la sfida è seria, le prossime 14 gare saranno molto difficili. Probabilmente hanno la macchina più forte nel corso di tutta la stagione, un po' come la nostra dell'anno scorso, che andava forte su tutte le piste. Quella che guido oggi non è così, anche se più gare disputiamo e più impariamo e miglioriamo. Ovviamente non posso permettermi un altro weekend come quello di Montecarlo, ma non c'è motivo di pensarci. Devo solo lavorare per cercare di risolvere i problemi che abbiamo avuto e sperare che non si ripropongano».