24 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Il numero 46 alle prese con gli acciacchi e l'assetto della Yamaha

Ebbene sì, anche Valentino Rossi è umano: «È vero, oggi ho avuto male. Ma non mollo»

L'entusiasmo del Gran Premio di casa non basta: nelle prove libere al Mugello il fisico presenta il conto al Dottore. «Pensavo di farcela, ma la brutta sorpresa è stata il dolore al braccio destro, ho dovuto prendere degli antidolorifici – confessa – Ma di solito il venerdì è la giornata peggiore»

Valentino Rossi in azione nelle prove libere al Mugello
Valentino Rossi in azione nelle prove libere al Mugello Foto: Agenzia Bonora/Diario Motori

SCARPERIA – Fosse stata solo una questione di testa, o di cuore, fin da questo venerdì mattina Valentino Rossi si sarebbe già sentito pronto a spiccare il volo, sulle ali dell'entusiasmo del suo Gran Premio di casa. Ma poi, quando è salito davvero in sella alla sua Yamaha per la prima sessione di prove libere, a presentargli il conto ci ha pensato il fisico, ancora acciaccato dalla caduta in allenamento della settimana scorsa. E il Dottore ha dovuto davvero stringere i denti, perfino più di quanto si aspettasse. «È stata una giornata difficile, ho fatto un po' di fatica – spiega a fine giornata – Il Mugello, quando si guida una MotoGP e per giunta con queste temperature, è una pista fisicamente dura già quando si è al 100%. Stamattina mi sono svegliato con un po' di male alla spalla, ma pensavo di farcela comunque. Invece, quando acceleravo, tenere fermo il manubrio con il braccio destro mi faceva malissimo: un dolore che non pensavo di provare, è stata una brutta sorpresa. Nel pomeriggio mi mancava un po' il fiato ma comunque andava un po' meglio, grazie a un leggero antidolorifico e a un trattamento al braccio che mi hanno somministrato alla clinica mobile. Resta difficile la tenuta fisica dopo cinque o sei giri di fila, ma di solito il venerdì è sempre la giornata peggiore, poi il fisico si adatta».

La moto non lo aiuta
E poi, come se non bastasse, ci si mettono anche i soliti guai della sua M1, che ormai si sono trasformati in una sgradita costante di ogni inizio di weekend. «Il primo problema è il fisico, devo stare attento e conservare le energie – fa il punto il fenomeno di Tavullia – L'altro è la moto, con cui ho un feeling ancora molto simile a quello delle prime gare. Siamo in sedici in sette decimi: come tempi non sono così distante dalla pole position, ma come posizione in classifica sì. Non mi trovo bene con la messa a punto, non riesco a guidare al 100%: devo trovare il modo di migliorare il bilanciamento e la velocità nelle S. E poi c'è l'incognita delle gomme, dove mi aspetto una scelta diversa per tutti i piloti: per me il nuovo anteriore è migliore perché un po' più stabile, ma la differenza non è grandissima».

Approccio graduale
Problemi di cui non sembrano invece soffrire i suoi compagni di marca del team satellite, che in sella alla moto dell'anno scorso spadroneggiano in terza e quarta posizione. «Ha un senso, perché come a Jerez e a Le Mans anche qui nel 2016 io e Lorenzo fummo i più veloci di tutti – sottolinea il nove volte iridato – Speravamo che la nuova M1 andasse più forte invece la vecchia continua ad andare meglio. E per giunta sembra che Johann Zarco riesca a stressare meno le gomme e a non soffrire di cali di prestazione. Anche qui andrà tenuto d'occhio». Con tutti questi ostacoli sul suo percorso, a Valentino Rossi non resta che affrontare questo Gran Premio del Mugello alla giornata: «Dobbiamo ragionare un passo alla volta. Domani devo cercare di entrare nella fase finale delle qualifiche, anche se non sarà facile. Altrimenti le cose si complicheranno. Vediamo se riuscirò a partire abbastanza avanti e se intanto il mio fisico e la mia moto miglioreranno. Ne riparliamo domani sera...».