19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Il campione più atteso da tutto il pubblico locale

Rossi c'è: Valentino si racconta a Guido Meda alla vigilia del Mugello

Una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport il giorno prima dell'inizio del suo Gran Premio di casa, tra le incertezze per il recente infortunio rimediato durante un allenamento con la moto da cross e il lutto per la scomparsa dell'amico Nicky Hayden

SCARPERIA – Rossi c’è. Domani Valentino Rossi sarà regolarmente in pista al Mugello per le prove libere del Gran Premio d’Italia. Guido Meda ha incontrato il Dottore in esclusiva per Sky Sport: una lunga intervista andata in onda oggi, di cui seguono alcuni estratti principali.

Un piccolo ricordo di Hayden, che sicuramente ha lasciato il vuoto.
È stato uno dei miei migliori amici nel paddock, anche perché i piloti americani hanno questa sportività, nessuna differenza di comportamento se ti arrivano davanti o dietro, perché loro lo sport lo intendono un po' meno sanguinosamente rispetto a noi. Un bravo ragazzo, simpatico. Soprattutto un bravo ragazzo, di sani principi, sempre tranquillo, sempre al suo posto. E poi un grande pilota, un grande talento. Peccato, un grande peccato. Era giovane, fidanzato, aveva chiesto alla sua ragazza di sposarlo. Mi chiedeva spesso: «Come fai con la morosa, a portarla alle gare, a non portarla alle gare?». Mi chiedeva i consigli. Perché lui era uno che quando era alle gare, come tanti di noi, non aveva voglia di perdere molto tempo. Allora mi chiedeva un sacco di cose perché io in quel periodo ero fidanzato. Grande tristezza. Un errore pagato carissimo perché probabilmente lui non ha capito dov’era, forse. Era da solo con le cuffie.

Ci racconti il tuo incidente?
Siamo andati a girare a Cavallara, che è una pista amica, dove giriamo spesso, ad allenarci un po' con le moto da cross. Il problema di Cavallara è che ha i salti grandi. In un salto in discesa, sulla destra, sono andato un po' troppo a sinistra e sono atterrato un metro fuori dalla pista. Solo che la terra non era lavorata, pressata. Quindi la moto si è impiantata e io mi sono ribaltato in avanti giù in discesa. Ho picchiato nel manubrio, ma secondo me più forte anche per terra perché ho dato una bella botta. Molto dolorosa. Adesso sto abbastanza bene. L'ho vista scura perché è stato molto doloroso e i giorni dopo non stavo bene. Facevo fatica a muovermi.

Eri anche un po' preoccupato per il Mugello?
Sì, ero abbastanza pessimista sinceramente, però da lunedì ho cominciato a migliorare e al momento ci sono due problemi: bisogna capire se i vari acciacchi che ho nel corpo, soprattutto dove ho dato la botta forte, mi danno fastidio per guidare. Ma ieri ho provato a girare a casa col T-Max, con l'R6 e mi sento bene. L'altra cosa è la respirazione, se riuscirò a respirare bene quando andrò in affanno, perché poi quando guidi i battiti crescono. Ancora per respirare forte mi fa un po' male. Quindi, diciamo, sulla tenuta.

La moto di quest’anno. Le stai volendo bene?
È stato un rapporto difficile con la moto di quest’anno, fin dall’inizio. Dalla prima volta che l’ho provata a Valencia, i test invernali difficilissimi. A Le Mans è stata la volta che sono riuscito a guidarla meglio. Adesso bisognerà vedere qui al Mugello se le sensazioni sono le stesse.

Zarco è forte.
È molto forte, ero molto curioso di Zarco perché parlando con i miei piloti della Moto2 mi dicevano tutti di stare attento perché «Zarco va forte e fa delle cose incredibili. Alla fine della gara, quando noi siamo in difficoltà con le gomme, lui è quello che riesce ad andare più forte di tutti, non capiamo come fa». È stata un po’ una sorpresa, nessuno si aspettava un pilota così forte.

E Vinales? A Le Mans, se tu avessi avuto davanti un altro, probabilmente non avresti cercato così tanto il sorpasso. È così?
Un pochino sì, ma non è la questione di essere un capobranco o meno, la questione è che lui in questo momento è quello da battere, ne ha già vinte due, ora è in testa al Mondiale ed è sicuramente quello più on fire, è quello che ha più voglia di vincere e che pensa di meritarsi di più di vincere, è quello più in forma di tutti. Non pensavo che potesse essere addirittura più forte di Lorenzo, invece sembra ancora più forte.

Iannone ha detto che ti vorrebbe in futuro come suo manager.
Lo ringrazio, non so se ci sarà mai l’occasione. Io non è che sono proprio un manager, non credo che ne sarei capace (sorride, ndr).

Cosa pensi di questo tuo inizio di Mondiale?
Tutto a posto. Non dovevo cadere a Le Mans. A Jerez è stato anche un errore perché dopo la domenica mattina, avremmo fatto una gara difficile, però abbiamo rischiato, abbiamo cercato di modificare molto la moto ed è andata molto peggio, altrimenti lì tra i primi cinque ci arrivavo. E poi quei 20 punti di Le Mans, quelli sono pesanti. Penso e soprattutto spero che questo sia un Mondiale di ribaltoni, perché è molto difficile. L’unico che può fare veramente la differenza può essere Vinales.

Lorenzo come lo stai vedendo?
È una situazione difficile la sua, però a Jerez è andato bene, me lo aspetto competitivo sia qui che a Barcellona e quindi rimane comunque un grande pilota.