29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Alla fine la Mercedes ha prevalso sulla Ferrari

Tra Hamilton e Vettel un match in tre round: sportellate violente, ma corrette

Arriva a Barcellona il primo duello ruota a ruota della stagione tra i due contendenti al Mondiale. Eccolo visto dall'ottica del vincitore Lewis: «Un privilegio lottare con lui, ha guidato in modo incredibile. Una delle mie gare più dure, ma la F1 dovrebbe essere sempre così»

Lotta ruota a ruota tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton a Barcellona
Lotta ruota a ruota tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton a Barcellona Foto: Pirelli

BARCELLONA – Quello scontro diretto, quel duello ruota a ruota che tutti gli appassionati avevano atteso disperatamente per i primi quattro Gran Premi della stagione, a Barcellona finalmente è arrivato. «La battaglia più cruda che ricordi da parecchio tempo a questa parte: l'ho adorata – spiega Lewis Hamilton – Così dovrebbe essere la Formula 1, questo è il motivo per cui ho iniziato a correre. Una battaglia del genere, contro un quattro volte campione del mondo, è stata una sensazione incredibile, non la cambierei per nient'altro al mondo». Anche perché, a vincerla, alla fine è stato lui.

La partenza e il pit stop
Nella gara che ha dato il via alla lunga e centrale fase europea della stagione, i due candidati al Mondiale non si sono certo risparmiati. Il primo round è scattato già al via, quando Hamilton, partito dalla pole position, è stato infilato da Sebastian Vettel alla prima curva: «Non so esattamente cosa sia andato storto, devo confrontarmi con i miei tecnici – ammette l'anglo-caraibico – Credetemi, ho fatto tutto quello che dovevo, ma non sono stato abbastanza bravo». Il secondo round è arrivato al giro 38, grazie ad una strategia azzeccata della Mercedes. Approfittando di una provvidenziale virtual safety car, le Frecce d'argento hanno richiamato ai box il loro pilota un giro prima del rivale, riuscendo così a riportarlo fianco a fianco con lui quando il ferrarista ha terminato il suo pit stop. Ma, anche stavolta, Vettel non si è lasciato intimidire, lo ha spinto in modo aggressivo (ma regolare, secondo i commissari) fuori dalla traiettoria ed è rimasto saldamente al comando: «Seb era incredibilmente vicino e incredibilmente veloce, ma il team ha svolto un lavoro grandioso con la strategia – prosegue Hamilton – Nell'adrenalina del momento è difficile capire dall'esterno com'è andata. Mi sembrava di essere finito fuori strada, invece ero al suo fianco. È stata una manovra tosta, ma è bello che le corse siano così».

Il sorpasso decisivo
Il terzo round, quello decisivo, è avvenuto però a 21 tornate dalla fine. Il tre volte iridato, sfruttando le sue gomme morbide più veloci, ha riagguantato il suo avversario tedesco e, con l'aiuto della scia e dell'ala posteriore mobile, lo ha superato all'esterno della prima curva. Da lì in poi nulla, nemmeno l'usura dei suoi pneumatici sul finale, ha più potuto frenare la sua corsa scatenata verso la seconda vittoria stagionale. «Quando mi hanno detto via radio che le gomme avrebbero dovuto durare per più di venti giri ho temuto che alla fine mi avrebbe ripreso – ammette Lewis – E invece ce l'ho fatta. Questa è stata una delle gare più dure, non stato per niente facile tenere il suo passo. Ha guidato in modo fantastico ed è stato un privilegio correre contro di lui. La Ferrari ha fatto un lavoro fenomenale, è veloce e tra di noi sarà un campionato combattuto». In fondo, questo è stato solo il primo scontro...