24 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Seconda e terza fila per le M1 a Jerez

Yamaha, allarme gomme: Rossi è lento e pure Vinales va in crisi (per la prima volta)

Le mescole scelte dalla Michelin per questa gara si adattano meglio ai rivali della Honda. Invece, a Valentino manca l'aderenza e perfino Maverick non riesce ad andar forte nelle curve a sinistra. L'ultima speranza è che si ripeta l'ennesima magia nel warm up

Valentino Rossi in azione sulla Yamaha nelle qualifiche di Jerez
Valentino Rossi in azione sulla Yamaha nelle qualifiche di Jerez Foto: Michelin

JEREZ DE LA FRONTERA – Il bilancio del sabato di Valentino Rossi a Jerez è meno disastroso di quanto potrebbe sembrare guardando al risultato delle sue qualifiche: settimo a oltre sei decimi dalla vetta. «In generale, la giornata non è andata così male, soprattutto all'inizio – analizza il fenomeno di Tavullia – Stamattina abbiamo fatto un passo avanti nelle prove libere, in cui mi sono piazzato quinto. In qualifica potevo centrare lo stesso obiettivo, ma purtroppo non sono riuscito a fare il giro perfetto e quindi dovrò partire in quinta fila. Questo renderà tutto più difficile. Ma domani mattina c'è ancora mezz'ora di warm up per migliorare l'assetto, perché in ingresso curva non riesco ancora a spingere come voglio: ho meno problemi che nel pre-campionato ma comunque non sono al 100%». Come negli scorsi weekend, insomma, il Dottore e i suoi punteranno a realizzare l'ennesima delle loro magie della domenica mattina. La differenza è che, stavolta, sulla griglia di partenza si ritroveranno davanti un muro di Honda: «Quello che ci preoccupa è che negli anni scorsi qui a Jerez loro soffrivano, mentre stavolta vanno più forte – ammette – Ora hanno un motore più simile al nostro, più facile da guidare: devo riconoscere che hanno lavorato bene». Oltre al cambio di architettura del propulsore di Tokyo (passato al cosiddetto big bang, ovvero a scoppi irregolari), però, uno zampino ce lo hanno esso anche le solite gomme: «Spesso ce lo dimentichiamo, ma la scelta di mescole della Michelin, gara per gara, fa davvero la differenza. Nei primi due Gran Premi la nostra moto era migliore con gli pneumatici da gara, mentre ad Austin e qui la situazione si è ribaltata. La più indicata per domani sembra la dura, che però funziona bene sulla Honda, mentre per noi è costante ma non abbastanza veloce. E se farà più caldo, come è previsto domani, sulla carta dovrebbe andare ancora peggio perché l'aderenza calerà». Messa così, la gara sembra tutta in salita, ancor più perché partire dalla terza fila in una pista stretta e tortuosa come quella andalusa rischia di rappresentare un bell'handicap. Ma, memore delle sue fulminanti rimonte in questo inizio di stagione, figuriamoci se il numero 46 pensa ad arrendersi: «Siamo davvero in tanti lì, con un passo molto simile – spiega – Il mio obiettivo è fare una bella corsa e cercare di salire sul podio, ma al momento è difficile da dire».

Prime difficoltà per Vinales
Ma Valentino Rossi non è l'unico pilota Yamaha a soffrire le decisioni della Michelin. Questi pneumatici sono talmente indigesti per la M1 da mandare in crisi, per la prima volta da quando ha vestito la tuta blu di Iwata, perfino Maverick Vinales: «Dove ci sono più curve a destra, come nel secondo e nel quarto settore, usciamo bene – commenta dopo aver conquistato la quarta posizione in griglia, a quasi mezzo secondo dalla pole – Quando devo piegare a sinistra, invece, ho meno aderenza e le gomme pattinano di più. È strano, è la prima volta dell'anno in cui ho questo problema, mentre in tutte le altre piste mi sono trovato a suo agio. Jerez è uno dei miei circuiti preferiti, eppure così è difficile tenere il ritmo e fare un buon giro». Una situazione diametralmente opposta a quella che stanno vivendo i rivali in questo Gran Premio di Spagna: «Le Honda hanno una trazione incredibile sulle curve a sinistra: me ne sono reso conto seguendo Pedrosa – rivela Top Gun – Invece tutte le Yamaha hanno il mio stesso problema e non riusciamo ad evitarlo. Stanotte dovremo lavorare sodo per studiare un buon assetto per domani, altrimenti sarà difficile lottare con gli altri fino alla fine. Mi accontenterei di un passo in avanti per poter essere più costante».