24 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Il pilota della Rossa comanda il campionato con 13 punti di vantaggio

«Cosa funziona e cosa no»: il bilancio della Ferrari secondo Sebastian Vettel

Ci pensa il campione tedesco ad analizzare lo stato di forma della sua vettura dopo il Gran Premio di Russia. Tra i punti a favore la velocità vista anche in qualifica, ma qualche limite è emerso proprio sullo sfruttamento delle gomme

Sebastian Vettel sul podio di Sochi
Sebastian Vettel sul podio di Sochi Foto: Ferrari

ROMA – Il Gran Premio di Russia lo ha ribadito: la Ferrari che abbiamo visto in questo inizio di campionato è fortissima, ma non ancora perfetta. Su un piatto della bilancia, infatti, bisogna mettere inevitabilmente la vittoria sfuggita dalle mani alla partenza, e non senza un certo rammarico, visto che per la prima volta dopo quasi dieci anni le due Rosse avevano blindato la prima fila della griglia. Sull'altro, però, c'è il doppio podio e soprattutto il vantaggio incrementato a tredici punti su Lewis Hamilton in classifica generale. Punti preziosi, pesanti: e forse è proprio questo il dato che conta di più, visto che un Sebastian Vettel così, non può che ragionare in ottica titolo, arrivato a questo punto. «Al campionato non ho bisogno di pensarci, perché voi siete abbastanza gentili da ricordarci sempre a che punto ci troviamo...», ha scherzato dopo la gara ai microfoni dei giornalisti.

Velocità ok
E allora affidiamo proprio alle sue parole il bilancio sul weekend appena trascorso del Cavallino rampante. Come detto, i motivi per sorridere certamente non mancano: «Abbiamo una macchina forte, un team forte, lo spirito è buono quindi i lati positivi sono tanti», li riassume Seb. A Sochi, per la prima volta dell'anno, la SF70H non è apparsa soltanto come la macchina più costante sul passo gara e più efficiente nelle strategie, ma più in generale come la migliore della griglia di partenza, anche in velocità pura. Per giunta, su una pista che, sulla carta, era una delle più favorevoli alla Mercedes. Potenzialmente, dunque, un importante punto di svolta della stagione: «Penso che siamo migliorati da inizio marzo ad oggi – riconosce il campione tedesco – Il nostro inizio di stagione è stato ottimo. Ma sarebbe sbagliato sederci e pensare che abbiamo rispettato le aspettative: siamo qui per vincere, per dare il meglio. Finora penso che più o meno abbiamo raggiunto il massimo possibile, perciò come team possiamo essere molto soddisfatti, ma abbiamo ancora del potenziale per migliorare, imparare e andare avanti. Davanti a noi abbiamo due settimane per studiare ciò che abbiamo fatto finora e crescere ancora».

Stavolta le gomme...
Allo stesso tempo, questa gara ha fatto emergere anche qualche nuovo tallone d'Achille. Paradossalmente, proprio sulla gestione delle gomme, che fino a questo momento era stata il fiore all'occhiello dell'ultima nata di Maranello. Per ora, questo dato non preoccupa, ma che non va nemmeno sottovalutato: anzi, deve diventare un nuovo stimolo per continuare a lavorare. Perché la sconfitta non è stata solo frutto del miglior spunto di Valtteri Bottas al via, ma anche dello sfruttamento delle gomme ultrasoft, che nei primi giri hanno permesso alla Freccia d'argento di costruirsi quel margine di vantaggio risultato poi decisivo alla bandiera a scacchi: «In generale la velocità c'era, anche se ho perso un po' il bilanciamento nella prima fase di gara – racconta Vettel – Ho faticato con le gomme anteriori e non sono riuscito ad attaccare così tanto come speravo e come probabilmente ho potuto fare in qualifica. Dunque c'è qualcosa che sarebbe potuto andare meglio, ma ormai la gara è andata e guardo avanti».

Occhio a Barcellona
E, guardando avanti, si pensa subito al prossimo Gran Premio in Spagna: un crocevia fondamentale, visto che segna l'inizio della fase più lunga e decisiva della stagione, quella europea. Più vicina a casa per tutti i team, che dunque avranno l'opportunità di portare sviluppi tecnici più consistenti e frequenti. Questo potrebbe in qualche modo modificare i rapporti di forza tra le scuderie? «Penso che dovrei comprarmi una palla di vetro, visto che mi fate sempre domande sul futuro – sorride il quattro volte iridato – Nei test a Barcellona andammo forte, perciò in vista della prossima gara ho buone sensazioni riguardo alla macchina. Ma non diamo nulla per scontato: in Spagna sarà un'altra gara e ce ne mancano ancora tante prima della fine della stagione. Sarà una sorpresa: mi aspetto una corsa combattuta tra noi e la Mercedes, e spero che anche la Red Bull trovi il passo giusto. Di loro si parla tanto: sono un team forte, sanno come si costruisce una macchina veloce perciò il dubbio è quando, non se, ci raggiungeranno. Quando accadrà, la lotta per noi si farà ancora più emozionante. Ma io sono sicuro che abbiamo le persone e gli strumenti giusti per fare progressi. Dipenderà da ciò che faranno gli altri».