24 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Ora il pilota della Mercedes è secondo a sette punti

La ruota gira per Lewis Hamilton, stavolta la safety car frega lui: «Colpa mia»

La stessa vettura di sicurezza che in Cina aveva rovinato la strategia di Sebastian Vettel, qui in Bahrein forza il campione anglo-caraibico alla penalità decisiva: «Fa male perdere punti così, ma la Ferrari ha fatto un gran lavoro»

Lewis Hamilton e Sebastian Vettel confabulano sul podio del Bahrein
Lewis Hamilton e Sebastian Vettel confabulano sul podio del Bahrein Foto: Mercedes

AL SAKHIR – Non cerca scuse Lewis Hamilton. La responsabilità per la sconfitta della sua Mercedes nel Gran Premio del Bahrein se la prende tutta, fino in fondo: «È stata una gara molto difficile – confessa dopo la bandiera a scacchi – Non è partita al meglio, ma il mio errore più grave è stato quello in corsia dei box, per il quale mi scuso con la mia squadra».

Chi di safety car ferisce...
Semplicemente, per il campione anglo-caraibico, stavolta la ruota è girata. Quella stessa safety car che in Cina gli aveva regalato la vittoria, rovinando la strategia di Sebastian Vettel, qui a Sakhir gli è costata molto cara. Per approfittare della neutralizzazione, infatti, il team tedesco ha richiamato contemporaneamente ai box i suoi due piloti. Peccato che Hamilton, a quel punto della corsa, si ritrovava alle spalle del suo compagno di squadra Valtteri Bottas, e dunque avrebbe dovuto attendere pazientemente in coda la sosta del finlandese, con il rischio di essere superato da Daniel Ricciardo. Così Lewis, una volta imboccata la pit lane, ha pensato bene di rallentare, consentendo ai suoi meccanici di completare le operazioni sulla macchina di Bottas, e nel frattempo rallentando la Red Bull alle sue spalle. Una manovra chiaramente proibita dal regolamento, e per la quale infatti i commissari lo hanno penalizzato di cinque secondi. «Tutta colpa mia – si cosparge il capo di cenere – Non so se avrei comunque potuto raggiungere Vettel, ma la penalità ha reso tutto due volte più difficile. Ho dato il massimo per provare a rimontare, ma il distacco era troppo difficile da colmare: diciannove secondi».

Aiuti dal muretto
E dire che, per cercare di agevolargli la rimonta, la Mercedes non si è fatta scrupolo di imporre esplicitamente al suo vicino di box di farsi da parte: «Ringrazio Valtteri per essere stato un gentiluomo», si è sdebitato Hamilton a fine gara. Una richiesta, quella di lasciar passare la macchina gemella, che a Bottas, come è ovvio, non è andata giù: «Onestamente per un pilota è forse la cosa peggiore da sentire – ha ammesso – Ma è andata così. Ho obbedito perché Lewis aveva il potenziale di raggiungere Seb, ma non ci è riuscito. Personalmente è stata dura, ma questa è la vita». Nemmeno questo ordine di scuderia, però, è bastato al tre volte iridato per evitare la seconda sconfitta in tre gare da parte di Sebastian Vettel, che ora lo precede di sette punti in classifica generale: «Ovviamente sono deluso – conclude, con un'aria comunque stranamente rilassata – Certo, fa male perdere punti, in particolare quando avevamo il potenziale per vincere la gara, ma è andata così. Tutto ciò che posso dire è che ho dato il massimo che potevo. La Ferrari ha fatto un grande lavoro oggi e noi cercheremo di tornare a spingere insieme, come squadra, e di riprendere a lottare».