29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Fanno discutere le dichiarazioni dell'imprenditore piemontese

Il consiglio di Flavio Briatore: «Valentino Rossi, ritirati»

Ora l'ex team manager di Formula 1 esprime i suoi giudizi provocatori anche sulla MotoGP: «Lui se la gioca ancora, ma è invecchiato come tutti. Se fossi in lui finirei quest'anno e basta, perché poi non ce la farà più»

Valentino Rossi in azione nelle prove libere in Argentina
Valentino Rossi in azione nelle prove libere in Argentina Foto: Yamaha

ROMA – Flavio Briatore, lo sappiamo, non ha peli sulla lingua. Dice sempre quello che pensa, e pensa sempre cose provocatorie. Fino ad oggi, però, si era limitato ad esprimere i suoi pareri taglienti e polemici sull'ambiente che conosce meglio, la Formula 1, dove la sua competenza l'ha dimostrata vincendo titoli mondiali a ripetizione. Finché, in un'intervista a Radio 24, i giornalisti gli hanno fatto una domanda anche sulla MotoGP, e a questo punto l'ex manager di Benetton e Renault si è spinto a criticare addirittura Valentino Rossi: «Del Motomondiale Valentino è il regista, il promotore, il produttore, ha fatto un po’ di tutto – ha dichiarato nel corso della trasmissione Tutti convocati – Se la gioca ancora, però credo che sia invecchiato come invecchiano tutti, poi la differenza è che in MotoGP trovi sti ragazzini che ti mordono nelle ginocchia. Credo che Valentino sia un grandissimo campione, se non ci fosse lui non so quanta gente si interesserebbe al Motomondiale. Se io fossi in lui e vedessi che non sono più competitivo, finirei quest’anno e basta, perché poi non puoi più. In Formula 1 è diverso perché c’è una macchina, ma lì i riflessi hanno delle sollecitazioni incredibili: sei a due millimetri a 250 all’ora dietro qualcuno». Verrebbe da chiedergli quale sia il suo concetto di «non più competitivo», visto che il primo GP della stagione, il Dottore l'ha chiuso sul terzo gradino del podio...

E sulle auto...
Tornando alle quattro ruote, comunque, Briatore ha invece espresso un giudizio più interlocutorio sulla Ferrari, reduce dal successo nella gara inaugurale dell'anno: «Mi ha sorpreso in Australia – ha ammesso l'imprenditore piemontese – Io l’ho sempre detto che Hamilton è un grande pilota, veloce, però subisce la pressione: vediamo come va in Cina, perché il Gran Premio di Melbourne è strano, non è aerodinamico. Domenica cominceremo a capire i valori in campo. Le distanze con la Mercedes si sono ravvicinate, vediamo. Direi che è una speranza». Con la Rossa, Flavio ha ancora il dente avvelenato da quando il suo protetto Alonso se ne andò da Maranello sbattendo la porta: «Si sono persi due campionati del mondo non per colpa di Fernando, penso sia chiaro no? Ad Abu Dhabi è stata fatta una gran cazzata dal team. Questa è la verità. I nostri problemi sono cominciati con l’arrivo di Mattiacci. C’è stato un certo momento in cui sembrava che Fernando desse quasi fastidio. Nessuno capiva come mai una Ferrari, che non era esattamente competitiva, è sempre stata in una posizione importante sia in qualifica, sia in gara. Basta guardare i tempi, la differenza tra Fernando e Raikkonen. Abbiamo avuto un momento in cui sembrava che noi, Fernando gestito da me, avessimo dato quasi fastidio. Allora io dicevo di guardare i tempi tra Fernando e il numero due. Guardate i tempi adesso tra Vettel e il numero due. La macchina che aveva Fernando l’abbiamo portata a giocarsi un Mondiale, una macchina che il numero due non avrebbe portato neanche a giocarsi il sesto posto». E anche per Hamilton non ci sono parole simpatiche: «Penso che lo scorso anno abbia perso il Mondiale per fare il pirla e il dj».