24 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Spazio agli outsider nelle prove libere del GP d'Argentina

Big in crisi nel venerdì delle sorprese. Rossi: «Riecco i problemi dei test»

Il Dottore, di nuovo alle prese con le difficoltà con l'anteriore che lo hanno tormentato per tutto l'inverno, è solo sedicesimo. Ma sono in ritardo anche le Ducati di Andrea Dovizioso, quattordicesimo, e Jorge Lorenzo, diciottesimo

Valentino Rossi taglia il traguardo in Argentina sulla sua Yamaha
Valentino Rossi taglia il traguardo in Argentina sulla sua Yamaha Foto: Michelin

TERMAS DE RIO HONDO – Se non fosse per i soliti Maverick Vinales e Marc Marquez davanti a tutti, verrebbe da chiedersi se non stessimo leggendo la classifica al contrario. Karel Abraham terzo, Alvaro Bautista quarto, Danilo Petrucci quinto e Loris Baz sesto: la prima giornata di prove libere ha regalato un florilegio di sorprese da parte degli outsider. Di contro, a parte i primi due, gli altri big si sono ritrovati in crisi: Andrea Iannone decimo, Andrea Dovizioso quattordicesimo, Jorge Lorenzo diciottesimo. E Valentino Rossi sedicesimo, a oltre un secondo dal suo compagno di squadra e soprattutto di nuovo alle prese con i guai invernali che pensava ormai di avere definitivamente risolto. La gomma anteriore più rigida che aveva chiesto e finalmente ottenuto dalla Michelin, infatti, non è ancora arrivata in pista, per colpa di uno sciopero degli autotrasportatori argentini: «Speravo di avere un buon feeling con la moto, come quello che avevo avuto in gara, invece è stato più simile a quello delle prove libere e dei test – ammette sconsolato il Dottore – Ho tanti problemi con il davanti che si muove molto, non riesco ad entrare forte in curva con questa moto e perdo tempo a ogni piega. E mi sarebbe piaciuto provare l'anteriore più dura che avevo chiesto, ma per ora non c'è». Insomma, se i suoi tifosi si illudevano che il secondo Gran Premio sarebbe stato più in discesa del primo, è meglio che si mettano il cuore in pace. Ci sarà da lottare, anche stavolta: «Ho circa un secondo di ritardo, ma il problema è che siamo tutti molto vicini e ci sono tanti piloti diversi, anche al di fuori dei big, che vanno molto veloce. Perciò ho bisogno di migliorare le sensazioni e la messa a punto della moto. Spero che la terza sessione di prove libere di domani rimanga asciutta, perché cercherò di migliorare come ho fatto in Qatar e di restare nelle prime dieci posizioni per entrare direttamente nella fase finale delle qualifiche, anche se sarà difficile». Già, perché essere fuori dalla top ten nelle libere significa dover passare per la tagliola delle eliminatorie nelle qualifiche: un rischio che si fa molto concreto per il fenomeno di Tavullia, visto che nell'ultimo turno utile di domani mattina è prevista pioggia. Il lato positivo è che, come già in Qatar, le prospettive in gara sembrano più rosee: «Con la gomma dura sono costante, anche se mi manca ancora qualcosa. Domani serviranno delle modifiche per migliorare. La pista è in condizioni migliori rispetto all'anno scorso, ma restano tante buche che rendono difficile la guida, soprattutto nella prima parte».

Ducati frastornata
Il nove volte iridato non si può comunque attaccare al «mal comune mezzo gaudio» se il suo grande rivale Jorge Lorenzo è messo ancora peggio, con un altro decimo e due posizioni di ritardo. Por Fuera, infatti, accusa il suo team di aver sbagliato a montare le gomme nell'ultimo e decisivo giro: «Abbiamo commesso un errore di programmazione – spiega il campione maiorchino – Abbiamo montato la morbida con le condizioni sbagliate e infatti l'anteriore si continuava a chiudere: non capivo perché, ma mi sono reso conto di non avere le medie solo a prove finite. Senza questo sbaglio, saremmo di sicuro molto più avanti. Comunque resto ottimista, perché nelle ultime uscite ho migliorato molto le sensazioni: se le qualifiche e la gara rimarranno asciutte penso che potremo risalire». Ma è troppo semplice attribuire la crisi Ducati solo a uno pneumatico sbagliato. Al suo compagno di squadra Andrea Dovizioso non è andata molto meglio, e per di più non sa nemmeno a chi dare la colpa delle sue difficoltà meccaniche, che hanno relegato le Desmosedici ufficiali addirittura alle spalle di molte moto vecchie dei team satellite: «Non so se sia colpa dell'elettronica, della frizione: ora stiamo lavorando per cercare di capire cosa sia successo. Di sicuro questo problema mi impediva di guidare come volevo, di scegliere la giusta traiettoria, specialmente con questa scarsa aderenza. Il lato più negativo è la posizione: sono arrabbiato perché domani potrebbe piovere e cose del genere non devono succedere». Anche perché, nel caso in cui domani mattina effettivamente piovesse, sarebbero tanti i big costretti ad affrontare la Q1 nel pomeriggio. E di posti per essere promossi in Q2 ce ne sono solo due...