25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Il pilota più deluso della MotoGP

Andrea Iannone ha fame di riscatto: «Questo weekend mi farò perdonare»

Caduto in Qatar mentre era sul podio provvisorio (e incassato perfino il Tapiro d'oro di Striscia la notizia), il Maniaco vuole invertire la rotta questo fine settimana in Argentina. Proprio sulla pista dove nel 2016 buttò fuori Dovizioso

Andrea Iannone e Belen Rodriguez ricevono il Tapiro d'oro da Striscia la notizia
Andrea Iannone e Belen Rodriguez ricevono il Tapiro d'oro da Striscia la notizia Foto: Mediaset

ROMA – Il pilota più affamato di riscatto di tutta la MotoGP si chiama Andrea Iannone. All'esordio stagionale (e al debutto assoluto con Suzuki) in Qatar aveva sfiorato l'impresa, portando una moto che fino a pochi giorni prima faticava a guidare al limite fino al podio provvisorio. Poi, proprio sul più bello, la caduta. «Ovvio che abbia fatto male – confessa alla Gazzetta dello Sport – Potevo fare un bellissimo risultato, stavo amministrando la gara senza rischiare, senza fare sorpassi inutili, aspettavo solo che mancassero pochi giri alla fine per provare a imporre il mio ritmo e fare selezione. Si vedeva che ero il più veloce, ne avevo. Alla prima gara con la Suzuki essere già lì a lottare per il podio era una sensazione bellissima. Mi fa rabbia perché non ho mai provato ad attaccare, non aveva senso mettersi a battagliare con Marc e Dovi. Si vedeva a occhio nudo il mio recupero su Marquez, che aveva rallentato il passo, finché poi…». Per questa delusione si è meritato perfino il Tapiro d'oro di Striscia la notizia, consegnatogli insieme alla sua Belen che era al suo fianco anche in Qatar, e stavolta non sembra aver portato bene. Uno dei soliti errori alla Iannone? «Chi è che lo dice? Non ci credo che qualcuno lo abbia detto. E poi quali sarebbero i soliti errori alla Iannone? Sì, è stato un errore, lo ammetto. Mi sono arrabbiato con me stesso, soprattutto per aver dato questo dispiacere alla squadra, che aveva fatto davvero un gran lavoro. Avevamo recuperato tantissimo dai test, peccato che la gara sia finita in questo modo. Il problema è stato che Marc ha rallentato da un giro all’altro, io ho affrontato quella curva alla stessa velocità, l’ho tamponato appena e mi si è chiuso lo sterzo. Non me lo aspettavo proprio, era difficile da evitare».

Ma la squadra c'è
Qualche lato positivo, comunque, lo si può trarre anche da una corsa amara come quella: «Il weekend mi ha confermato che siamo un bel gruppo, lavoriamo bene, reagiamo – spiega il pilota di Vasto – E la moto è competitiva. Non siamo ancora al 100%, eppure ce la possiamo giocare. Ora sta a me sfruttare tutto questo potenziale. Non sono sorpreso. Perché i giapponesi fanno paura per quanto sono reattivi. Sentivo dire che sono lenti, può anche darsi che lo siano per certe cose, però se fanno qualche modifica, se cambiano qualcosa sulla moto, i passi avanti si vedono subito». E adesso, appunto, arriva il momento del riscatto: «Sono davvero contento di arrivare alla seconda gara della stagione. Non voglio nascondere la mia volontà di farmi perdonare per la delusione in Qatar. Penso che quella argentina possa essere una pista favorevole per noi e mi piace molto. È tecnica e veloce, spero che le condizioni del circuito siano buone. Di solito è molto sporca e ci vuole tempo per sviluppare una buona aderenza, spero che quest'anno vada meglio». E speriamo che anche la sua condotta di gara sia migliore di quella del 2016, quando il Maniaco buttò fuori se stesso e il suo allora compagno di squadra alla Ducati, Andrea Dovizioso, alla penultima curva, quando entrambi erano saldamente sul podio.

Rins infortunato ma corre
Dal suo attuale compagno di squadra Alex Rins, invece, arriva una buona notizia: il suo incidente della settimana scorsa in allenamento sulla pista da motocross, che gli aveva provocato una parziale frattura del tallone destro, non gli impedirà di correre questo fine settimana. «Non è un brutto infortunio ma ci vorrà un po' di tempo per il recupero completo – ammette il giovane spagnolo – Spero davvero che il dolore non mi infastidisca troppo».