28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Le coperture potrebbero decidere il fine settimana di corsa

Argentina, il GP più rischioso per la Michelin: «Quante incognite sulle gomme»

Un anno fa la gara fu ridotta e divisa in due metà per colpa degli pneumatici che esplodevano. Stavolta, scottato da questo precedente, il fornitore francese si è concentrato particolarmente su questo weekend per evitare il bis

Un tecnico lavora sulle gomme
Un tecnico lavora sulle gomme Foto: Michelin

ROMA – Il ricordo dell'incubo dell'anno passato è ancora vivo. La gomma di Scott Redding che esplode nelle prove del sabato, colpendolo alla schiena con i detriti; i nuovi pneumatici più rigidi spediti in fretta e furia via aerea dalla Francia; la pioggia della domenica mattina che impedisce di provare le inedite coperture e alla fine la gara rovinata dalla durata ridotta e dal cambio moto obbligatorio a metà. Il Gran Premio d'Argentina è stato indubbiamente il punto più basso toccato dalla Michelin l'anno passato, quello del suo ritorno in MotoGP. Da quel momento in poi, per evitare il ripetersi di un disastro del genere, il gommista francese ha realizzato una carcassa molto più dura, che ha risolto i problemi di sicurezza ma ha anche condizionato le prestazioni per il resto della stagione. Ed evitare che si ripeta il disastro è l'imperativo categorico per il fornitore unico di pneumatici della classe regina anche al ritorno sulla pista di Termas de Rio Hondo, dodici mesi dopo. «Questa è la gara su cui tutti alla Michelin si sono concentrati di più – ammette infatti Piero Taramasso, responsabile delle corse motociclistiche per il Bibendum – Abbiamo imparato molte cose dalla gara in Argentina dell'anno scorso, che modificò il corso dei nostri piani. Il nostro obiettivo oggi è quello di migliorare nelle piste in cui faticammo la passata stagione e Termas è una di queste, perciò cercheremo di fare grossi passi avanti lì».

Le novità
Le gomme preparate per il weekend argentino sono di mescola dura, media o morbida: queste ultime due con un design asimmetrico, più rigido sulla spalla destra. «Quella pista non è utilizzata molto spesso – prosegue Taramasso – e ci aspettiamo di trovarla piuttosto sporca all'inizio del weekend, perciò la prima sessione sarà soprattutto un esercizio di pulizia, ma nel corso del weekend ci aspettiamo miglioramenti, condizioni permettendo. L'asfalto è molto abrasivo, con curve molto veloci e lunghe e zone di staccata molto dure: il tutto dovrebbe risultare in una delle velocità medie più elevate dell'anno, che sottopone ad elevate sollecitazioni sia la gomma anteriore che quella posteriore. Anche il meteo rischia di essere molto imprevedibile in questa zona e in questo periodo dell'anno. Questa è una gara che presenta molte variabili, ma con le conoscenze che abbiamo raccolto e le evoluzioni compiute nel corso degli ultimi 12 mesi ci sentiamo pronti ad ogni eventualità e la determinazione dell'intera squadra a far bene è più elevata che mai».