28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Il numero 46 ha ritrovato il feeling con la sua Yamaha

Missione compiuta: così Valentino Rossi è tornato (ancora una volta)

Nelle mille e una notte del Qatar, dalla lampada di Aladino è uscito il Dottore. Con l'ennesima rimonta da favola: da decimo a terzo girando più veloce del vincitore Maverick Vinales. E ora, l'eroe è finalmente pronto alle prossime imprese

Valentino Rossi festeggia in parco chiuso in Qatar
Valentino Rossi festeggia in parco chiuso in Qatar Foto: Michelin

ROMA – Sotto la luna d'Oriente la MotoGP ha messo in scena una gara da mille e una notte. E, sfregando la lampada di Aladino, stavolta invece del genio ad uscire fuori è stato il Dottore, Valentino Rossi. A ripensarci a freddo, in effetti, il Gran Premio del Qatar potrebbe tranquillamente essere raccontato come una di quelle fiabe che Sherazade leggeva al suo sultano. C'è il prologo sfortunato: i lunghi e complicati test invernali (o infernali, nel suo caso) in cui il numero 46 non era mai riuscito a trovare il giusto feeling con la sua nuova Yamaha, fino alle stesse prove libere. C'è l'antagonista: il giovane talento Maverick Vinales, appena arrivato in squadra e subito capace di stargli davanti. C'è l'ostacolo inaspettato che complica la storia: quel maltempo (nel bel mezzo del deserto!) che ha costretto alla cancellazione delle qualifiche, negando al fenomeno di Tavullia l'ultima occasione di mettere a punto la sua M1 e soprattutto di recuperare posizioni in griglia di partenza. E poi, alla fine, c'è lui, l'eroe: quello che, proprio nel momento più duro e decisivo, riesce a ripetere la sua ennesima impresa. A sfruttare le insidiose condizioni meteo, fredde e umide, e l'assetto giusto della sua moto trovato proprio all'ultimo secondo per mettere in scena la sua ennesima, leggendaria rimonta. Due anni fa a Losail era partito ottavo e aveva vinto. Stavolta è partito decimo ed è arrivato a podio, terzo, girando più veloce perfino del vincitore Vinales per 11 delle 20 tornate di gara.

La vecchiaia non c'entra
«Un podio che dedico a tutti quelli che dicono che sono troppo vecchio», ha sorriso sornione alla tv spagnola dopo il traguardo. Altro che età, il suo problema era solo quello di riuscirsi a cucire addosso il nuovo modello della Yamaha, e soprattutto l'ultima versione più morbida delle gomme Michelin, come un vestito su misura, capace di assecondare il suo ingresso in curva aggressivo che è il fiore all'occhiello del suo stile di guida. «Non sono andato bene nei test e improvvisamente tutti hanno pensato che fossi troppo vecchio. Ma solo tre mesi fa ero vice-campione del mondo – ha proseguito – Il mio segreto è la mia squadra: non molliamo mai e abbiamo sempre mantenuto alta la concentrazione. Sento sempre il sostegno e la fiducia da tutti i ragazzi intorno a me, che è grande. Conosciamo il nostro potenziale e sappiamo di avere una grande moto. Dobbiamo continuare in questo modo. Questo risultato è molto buono per noi perché abbiamo capito molte cose. Adesso ve lo confesso: nei mesi scorsi sono andato piano perché volevo risparmiare energie. Ma ora finalmente si corre sul serio. E cominciamo a divertirci». Questo lungo inverno di sofferenza è ormai definitivamente dietro le spalle. E Valentino Rossi può cominciare a pensare al futuro, al prossimo Gran Premio d'Argentina: una pista amica che negli ultimi due anni gli ha regalato una vittoria e un secondo posto. L'eroe è tornato. Finalmente.