19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Verso il Gran Premio inaugurale della stagione in Australia

Ferrari-Mercedes, inizia la sfida: «Sarà un Mondiale combattuto»

Perfino i campioni in carica ammettono che i nuovi regolamenti e i cambi all'interno della squadra hanno ridotto il loro vantaggio. E sono in molti, tra gli addetti ai lavori, ad essere convinti che la Rossa possa tornare a vincere.

La Mercedes e la Ferrari in pista durante i test di Barcellona
La Mercedes e la Ferrari in pista durante i test di Barcellona Foto: Mercedes

ROMA«Come dice il vecchio detto, quando cala la bandiera a scacchi, allora finiscono davvero le ca...ate...». Il team principal della Mercedes Toto Wolff sceglie un modo pittoresco per affermarlo, ma sulla sostanza non gli si può dare torto. Dopo un inverno passato a chiederci se il nuovo regolamento tecnico e i grossi cambiamenti nel team (via Nico Rosberg e il direttore tecnico Paddy Lowe, dentro Valtteri Bottas e James Allison) abbiano effettivamente fatto comparire le prime crepe nella granitica corazzata tedesca, sarà il Gran Premio inaugurale della stagione, questo weekend in Australia, a darci i primi verdetti autentici: «Gestire le aspettative è un'arte – prosegue Wolff – Non bisogna abbassarle troppo, ma vanno tenute sotto controllo. Noi abbiamo vinto negli ultimi tre anni grazie alle regole stabili, ma in passato non è mai successo che un team rimanesse al vertice dopo una rivoluzione del genere. Sotto un certo aspetto, è quello che ci serviva: una sfida del genere, che abbiamo affrontato con determinazione, è positiva per il team. Ora tutti ripartono da zero punti e per ciascuna squadra ci sono opportunità e rischi. Pensate a cosa accadde nel 2009, quando il titolo lo vinse la Brawn, che rischiava di fallire...».

Gruppo compatto
Un'impresa del genere, il Mondiale vinto da una cenerentola, è pressoché irripetibile, e sicuramente quest'anno. Più realistico, e secondo alcuni addirittura probabile, è invece che a contendere l'iride ai campioni in carica sia il team loro rivale per eccellenza: la Ferrari, uscita in forma e con il morale alto dai test pre-campionato. «Prendiamo sul serio ciascuno dei nostri rivali, perché potrebbero avere trovato la bacchetta magica – ammette il numero uno delle Frecce d'argento – Noi abbiamo fatto il miglior lavoro possibile nel corso dell'inverno e, se non saremo i più veloci a Melbourne, dovremo subito capire perché e che cosa ci serve per tornare ad esserlo. Le delusioni possono rappresentare un'opportunità, a lungo termine, perché bisogna sempre migliorarsi. Quel che abbiamo visto nelle prove di Barcellona è che il margine nelle prime posizioni si è ridotto. Vedremo cosa succederà a Melbourne, visto che non sappiamo ancora con che carichi di carburante, pesi o potenze hanno girato gli altri».

Entusiasmo e scetticismo
Non sappiamo ancora se si possa definire addirittura la favorita, insomma, ma di certo la Ferrari è un avversario temibile perfino per la casa di Stoccarda. Un'opinione che, del resto, condividono in molti tra gli addetti ai lavori. Dal pilota della Red Bull Daniel Ricciardo: «La Ferrari è veloce, lo è stata per tutti i test, anche nelle simulazioni di gara. Sembra forte, al momento vicinissima alla Mercedes, se non alla pari. Sarà un Gran Premio interessante». Al nuovo responsabile della Pirelli Mario Isola: «La Ferrari è sembrata in forma. Anche se non tutti hanno spinto come in qualifica e in gara, le macchine forti si vedono. Se penso a come le Mercedes giravano un anno fa, non posso immaginare che possano dominare come allora». L'unico vero scettico sembra insomma rimasto il solito Flavio Briatore: «Non condivido l'ottimismo che circonda la Ferrari – ha dichiarato al blog del giornalista Leo Turrini – Capisco la soddisfazione per i test di Barcellona, ma dubito che gli esiti siano attendibili. Magari pochi mi credono, eppure da italiano io faccio il tifo per la Rossa. Solo che non riesco ad immaginare la Mercedes dietro, con il margine di vantaggio che aveva fino a fine novembre. Penso che i tedeschi si siano nascosti. Mi accontenterei di un campionato più equilibrato, la competizione tra marchi diversi è la fortuna della Formula 1. Se mancano le sfide ravvicinate, è difficile entusiasmarsi». Se lo dice lui...