19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Si apre il dibattito sull'avvenire del Mondiale

Così Ross Brawn vuole salvare la Formula 1: «Cambiamo il format di gara»

L'ex direttore tecnico di Ferrari e Mercedes è l'uomo che dovrà disegnare i regolamenti del futuro: «Penso ad esempio a due manche più brevi al posto di un lungo GP. Ma vorrei prima sperimentarle in una corsa fuori campionato»

Ross Brawn con Lewis Hamilton
Ross Brawn con Lewis Hamilton Foto: Red Bull

BARCELLONA – Anche a Ross Brawn la Formula 1, così com'è, non piace. E la notizia è importante: l'opinione dell'ex direttore tecnico di Ferrari e Mercedes, infatti, non è una come le altre, visto che proprio a lui, nella sua attuale posizione di responsabile motori della Liberty Media, nuova proprietaria del campionato, è affidato il ruolo di disegnare il futuro del Mondiale a quattro ruote. L'ingegnere inglese ha tante idee in mente: una tra tutte, quella di spezzare il lungo Gran Premio in due corse più brevi, un po' come accade in altre serie come il Mondiale Turismo o la Superbike. Ma allo stesso tempo Brawn non vuole correre il rischio di sbagliare strada, per questo auspicherebbe l'introduzione di una gara fuori campionato in cui poter mettere alla prova formule alternative di gara prima di applicarlo a tutta la stagione. «Il mio sogno sarebbe quello di correre, una volta all'anno, una gara non valida per il campionato – ha rivelato alla televisione britannica Sky Sports – E in quella gara si potrebbe sperimentare. Potremmo provare un format diverso, solo per un Gran Premio, e vedere cosa succede. Questo ci permetterebbe di variare il format e tentare delle strade differenti per evolvere. Come tutto il resto avrebbe bisogno di una messa a punto. Poi si potrebbe migliorarlo e dire: 'Effettivamente questo è meglio del format attuale. I tifosi lo amano, tutti lo amano. Cambiamo'».

Esperimenti di futuro
Brucia ancora, infatti, la figuraccia del 2016, quando a inizio stagione venne adottata l'astrusa formula delle qualifiche a eliminazione solo per poi cestinarla dopo soli due weekend di gara: «Non ci si può prendere il rischio di cambiare il format in un campionato ed eventualmente di sbagliarlo – prosegue Brawn – Quest'idea mi rende un po' nervoso. Quando iniziamo a modificare il format, dobbiamo essere molto sicuri di azzeccarlo. Perché se cominciamo un campionato con un format, non possiamo più cambiarlo durante l'anno, o almeno non si dovrebbe. Se per esempio provassimo a dividere il Gran Premio in due manche e poi ci rendessimo conto che non è ciò che vogliamo, non potremmo più cambiarlo. Non abbiamo intenzione di perdere i nostri tifosi storici, anzi, vogliamo mantenerli. Vogliamo fornire a loro uno spettacolo ancora migliore, allo stesso tempo incoraggiando nuovi appassionati ad aggiungersi. Abbiamo bisogno di quell'equilibrio». L'uomo che dovrà scrivere i regolamenti del domani, insomma, si dimostra molto attento alle esigenze dei tifosi: sia di quelli che, da un lato, sono più legati alla tradizione che di quelli che invece vorrebbero vedere un'inversione di rotta, magari nello spettacolo e nell'imprevedibilità delle gare ancor più che nel loro format. E questo, comunque la si pensi, è un buon punto di partenza.

Mercedes favorita
Al contrario, prosegue lo stesso Brawn, il cambio di regole tecniche introdotto quest'anno è stato concepito su basi sbagliate, e potrebbe rivelarsi addirittura controproducente, rendendo la Mercedes ancor più competitiva invece di rimescolare le carte: «Ogni volta in cui facciamo dei cambiamenti del genere, ci esponiamo – conclude – Teniamo le dita incrociate sperando che funzioni, ma penso che questo sia un buon esempio di cambio di regolamento deciso sulla base di principi sbagliati fin dall'inizio. Se l'obiettivo era quello di interrompere il dominio della Mercedes, il rischio è che accada l'esatto contrario: un team così forte e con tutte quelle risorse può sopportare il cambiamento. Sarebbe ingenuo pensare che questo destabilizzi la Mercedes, anzi, potrebbe darle un vantaggio».