Il capotecnico di Vinales: «Alla Yamaha non interessa il decimo titolo di Rossi»
Ramon Forcada, per nove anni ingegnere di Lorenzo e ora passato alla corte di Maverick, sostiene che per la casa giapponese conti solo vincere: «Loro vogliono soltanto battere la Honda, il trionfo di Vale non è un'ossessione»
ROMA – Per Valentino Rossi vincere il decimo titolo è diventato ormai l'unico obiettivo di questo suo finale di carriera. Ma, alla Yamaha, aiutare il suo pilota simbolo a raggiungere questo traguardo storico tutto sommato interessa poco. Questo, almeno, è il retroscena svelato da Ramon Forcada, per nove stagioni capotecnico di Jorge Lorenzo e ora riconfermato nello stesso ruolo anche dal nuovo compagno di squadra del Dottore, Maverick Vinales. Il punto di vista dell'ingegnere spagnolo, forse viziato dai tanti anni di rivalità interna alla squadra, è infatti che la casa di Iwata non abbia preferenze tra i propri piloti: «I giapponesi sono molto flemmatici – ha spiegato ai microfoni del sito specializzato internazionale Motorsport – Vogliono vincere, il loro nemico numero uno è la Honda, il loro grande rivale. Questo è l'obiettivo principale, e con quale pilota lo raggiungono conta molto poco. Di sicuro al reparto marketing interessa questo dettaglio, ma vi posso assicurare che per il responsabile del progetto conta solo vincere, che sia con Folger, Zarco, Valentino o Maverick. Vogliono che vinca un pilota Yamaha e il decimo titolo di Rossi non è un'ossessione per loro».
Ma gli italiani tifano per Vale
Diversa, però, è la situazione all'interno della squadra corse, che non solo è gestita da un italiano (il team manager Maio Meregalli), ma ha anche sede nel nostro Paese, per la precisione a Gerno di Lesmo, alle porte di Milano. Per la componente nostrana della scuderia, naturalmente, la decima di Valentino Rossi rappresenterebbe un immenso orgoglio: «All'interno del team, che è gestito da italiani, la storia è diversa – prosegue Forcada – Di sicuro se Valentino vincesse il decimo titolo sarebbe importante per il campionato e per lo sport. Sarebbe un risultato incredibile, che arriverebbe tanti anni dopo il suo ultimo Mondiale (nel 2009, ndr) e avrebbe un impatto mediatico enorme per tutta la MotoGP. Ma, se parliamo dello staff tecnico in Giappone, loro non hanno preferenze. Il loro nemico è la Honda e l'obiettivo è vincere entrambi i campionati, piloti e costruttori».
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