28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Il manager piemontese non ha peli sulla lingua

Briatore scatenato: parla di Schumacher, Ecclestone e Ferrari. E bacchetta Marchionne

Flavio, ex team principal iridato di Benetton e Renault, si è concesso ai microfoni di Sky Sport 24 per una lunga intervista in cui ha detto la sua su tutti i temi dell'attualità della Formula 1. Senza risparmiare dichiarazioni al vetriolo

Flavio Briatore
Flavio Briatore Foto: ANSA

ROMA – È un Flavio Briatore a ruota libera quello che si è concesso questo weekend ai microfoni di Sky Sport 24, per una lunga intervista in cui ha detto la sua su tutti i temi caldi dell'attualità della Formula 1. A partire dalla recente defenestrazione dell'ex patron Bernie Ecclestone, suo grande amico e storico socio: «Sono in contatto con Bernie tutti i giorni – ha raccontato l'ex boss di Benetton e Renault – Quando sei stato proprietario, diventare presidente onorario è la cosa peggiore che possa succedere, perché è una carica che non vale niente. Da padrone diventi garzone. E quelle cariche le può prendere un politico che ha bisogno di un gettone di presenza, ma non un imprenditore che è stato padrone dell’azienda. Ecco perché mi sembra una gran cavolata questo incarico. Bernie ha 86 anni. Ora si deve godere la vita». Ora gestire la Formula 1 toccherà ai nuovi padroni, il gruppo americano Liberty Media, con la consulenza di Ross Brawn, che di Briatore fu direttore tecnico ai tempi della Benetton iridata: «Liberty Media cercherà di cambiare delle cose, ma non so se conoscono il prodotto – sostiene Flavio – Ho parlato con Ross Brawn, e sa esattamente che cosa penso. Al pubblico non interessa vedere l’ingegnere che ha inventato la doppia frizione, vuole vedere i gladiatori, e i gladiatori sono i piloti. Il prodotto F1 è una gara. Una persona che guarda la tv non vuole sapere se il motore che c’è sotto la macchina può andare sulla luna o su una macchina da strada. Non importa niente a nessuno. Il problema di base è che, più si spende più diminuisce lo spettacolo, perché se si spende in tecnologia e si danno più vantaggi alla macchina, meno si vedono le capacità del pilota. I team, a parte la Ferrari, non interessano al pubblico. E poi ci sono troppe regole: è una pazzia che un costruttore spenda 600-700 milioni di euro. Con le macchine con il motore congelato c’erano 6-7 monoposto in un secondo. Inoltre, la F1 dovrebbe essere uno spettacolo in cui poter interagire, ma da questo punto di vista è rimasta al livello di 15 anni fa».

Le carte al campionato 2017
Se lo show della Formula 1 non sembra destinato a cambiare, almeno nel breve termine, lo stesso vale, secondo il manager piemontese, per i rapporti di forza in pista. Una brutta notizia per le velleità di vittoria della Ferrari: «Non so che cosa sia cambiato alla Rossa – ha proseguito – So solo che quest’anno Marchionne non ha fatto dichiarazioni, ma il team è sempre lo stesso. I panettieri sono quelli, e la qualità del pane è quella. Non vedo cambiamenti. Al contrario, vedo un futuro più roseo per quanto riguarda la Red Bull: la rivoluzione regolamentare favorirà la ricerca aerodinamica e si sta andando nella direzione che vogliono gli ingegneri, ovvero di dimostrare che il miglioramento delle performance è una concreta realtà. Ma credo che la Mercedes abbia ancora un vantaggio incolmabile, anche perché ha un pilota incredibile come Hamilton. L’anno scorso ha fatto un po’ il deejay, si è divertito ad andare a sciare e un po’ di robe strane, quest’anno credo che il deejay non lo faccia più e a sciare non ci vada, si concentrerà a guidare per cercare di vincere il Mondiale. Verstappen? Per come ha guidato in Brasile, campione del mondo lo diventerà di sicuro, se ha una macchina che più o meno tiene. Quello che abbiamo visto in Brasile credo che non lo vedessimo dai tempi di Senna piccolo. Ha fatto delle robe incredibili». L'unica novità, dunque, rischia di essere l'assenza del campione in carica Nico Rosberg: «Mi ha sorpreso in parte – commenta – Quando vedi un ragazzo che ha fatto così tanto per vincere un Mondiale... Pensavo che Rosberg potesse fare un’altra stagione dopo tutto quello che ha passato per vincere un Mondiale. Dev’essere stata durissima per lui. Ha pensato che sarebbe stato difficilissimo vincere un altro titolo, e ha fatto bene a ritirarsi». Ma è vero che la Mercedes, per sostituirlo, aveva contattato anche il suo protetto Fernando Alonso? «Assolutamente no, non c’è stato nulla tra le due parti: le voci che sono circolate circa l’interesse di Niki Lauda nel dare un’occhiata al contratto di Alonso in modo da conoscere le clausole che lo legano tuttora alla McLaren sono solo... parole al vento. Gossip, niente di più».

Silenzio da casa Schumi
L'ultima domanda è dedicata a Michael Schumacher, la leggenda della Formula 1 che con Briatore vinse i suoi primi due titoli iridati. Perfino il suo ex team principal non riceve nessun aggiornamento dalla famiglia sulle condizioni di salute dello sfortunato campione. E questa non è una notizia positiva: «Io ho notizie di rimbalzo da Jean Todt e Felipe Massa. Credo che non ci siano notizie né buone, né cattive. Quindi no news bad news», ha concluso.