29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Presentata oggi la moto per il prossimo Mondiale

Tutte le novità della Yamaha M1 2017 di Valentino Rossi e Maverick Vinales

Alla vista spiccano il colore blu più scuro ed elettrico e l'assenza delle alette, proibite dal regolamento tecnico. Ma i veri cambiamenti, gli ingegneri giapponesi li hanno realizzati sotto la carrozzeria, in particolare nel motore e nel telaio

Maverick Vinales e Valentino Rossi posano con la loro nuova Yamaha M1
Maverick Vinales e Valentino Rossi posano con la loro nuova Yamaha M1 Foto: Yamaha

MADRID – La rivoluzione nella livrea che la stampa spagnola aveva anticipato non c'è stata: anche nel 2017, la Yamaha di Valentino Rossi e del suo nuovo compagno di squadra Maverick Vinales sarà tradizionalmente dipinta di blu. Ma qualche aggiustamento, anche a livello di colorazione, c'è comunque stato: la sfumatura è più scura, più elettrica, più aggressiva. E il logo dello sponsor principale, la compagnia telefonica Movistar, la stessa che ha ospitato nel suo quartier generale di Madrid la cerimonia di presentazione della moto, è più grande, come del resto nel rinnovato marchio della squadra.

A caccia di riscatto
Pittura a parte (ed escludendo anche le famigerate alette, eliminate dal regolamento tecnico 2017), però, la M1 che si prepara a scendere in pista in questa stagione non è poi così diversa dalla sua progenitrice, almeno in apparenza. «Quello che è cambiato davvero – racconta il boss sportivo della casa dei Diapason, l'ingegnere giapponese Kouichi Tsuji – è ciò che sta sotto la carrozzeria». Un nuovo motore, rigorosamente quattro cilindri in linea da 1000 cc, capace di sviluppare oltre 240 cavalli e di raggiungere i 350 km/h di velocità, e un nuovo telaio, dal peso complessivo di appena 157 kg e in grado di piegare ad un angolo di oltre cinquanta gradi. Numeri impressionanti, insomma, che la squadra e la sua inedita coppia di piloti sperano si possano tradurre in analoghi risultati in pista. Perché il vero obiettivo, che nessuno dei dirigenti nasconde, è riprendersi quello scettro mondiale che nel 2016 il costruttore di Iwata è stato costretto a cedere. E proprio in questo senso vanno letti gli sforzi di sviluppo portati avanti dai tecnici nipponici, con lo scopo ultimo di colmare quel divario che la Honda, nel corso dell'ultima stagione, è riuscita a costruire. Per riuscirci, bisognerà lavorare sodo, sugli stessi aspetti che hanno caratterizzato il filo rosso della scorsa annata: gomme Michelin (specialmente l'anteriore), elettronica e tenuta sul finale di gara. Tra una decina di giorni, per la precisione il 30 gennaio a Sepang, si comincerà insomma a fare davvero sul serio. Gli avversari sono già avvisati: la Yamaha, come recita l'hashtag concepito proprio per il lancio di oggi, ha scelto di fare la storia.