29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
L'annata di grazia di Magic Marc

Baker: «Valentino Rossi mi aveva chiesto di battere Marc Marquez, ma non ce l'ho fatta»

Lo specialista americano del dirt track sfida sul suo terreno il campione del mondo in MotoGP, ma viene sconfitto nella finale del Superprestigio, la classica spagnola. Pochi giorni dopo aver perso anche il confronto con il Dottore

Marc Marquez
Marc Marquez Foto: Michelin

BARCELLONA Li ha sfidati entrambi, Marc Marquez e Valentino Rossi. E ha perso con tutti e due. Prima, la settimana scorsa, Brad Baker, supercampione americano dello sterrato, ha accettato la chiamata del Dottore, realizzando uno dei suoi sogni: sfidare il nove volte iridato del Motomondiale nel suo Ranch di Tavullia. Ma il padrone di casa lo ha battuto, in una speciale gara di dirt track a cui hanno partecipato anche Sammy Halbert, un altro specialista delle ruote tassellate, e diversi giovani talenti della Vr46 Riders Academy, da Luca Marini, fratello minore di Vale, a Stefano Manzi, da Franco Morbidelli a Dennis Foggia. Qualche giorno più tardi The Bullet, il proiettile, come viene soprannominato dai tanti tifosi che in America seguono questa spettacolare categoria, si è ripresentato invece da campione in carica al via del Superprestigio, la classica spagnola di fine stagione di cui aveva vinto due edizioni. E qui ha lanciato nuovamente il guanto di sfida a Marc Marquez, che ogni anno non vuole mancare alla spettacolare corsa nell'arena del Palau Sant Jordi di Barcellona. I due hanno partecipato in diverse categorie: il titolato MotoGP in quella riservata ai piloti che normalmente corrono nelle altre specialità, Baker nella Open che racchiudeva invece i più esperti nel dirt track. Entrambi hanno vinto le rispettive classi, ma quando è giunto il momento dello scontro diretto nella Superfinale, è stato Marc a prendersi la rivincita bastonando il favorito Brad. Colpa di un'errata scelta di gomme, per via della quale poi sul finale l'americano è stato scavalcato anche dall'ex campione del mondo di Moto2 Toni Elias.

In missione per conto di Rossi
E dire che, quando lo aveva incontrato al Ranch, Valentino Rossi gli aveva affidato una missione molto speciale da compiere: «Rossi mi aveva chiesto di battere Marc – ha rivelato sorridendo – Ma correre qui è più difficile che negli Stati Uniti ed ogni anno Marc migliora». Che il campo di battaglia sia l'asfalto o la terra battuta, infatti, Magic Marc lascia sempre ben poco scampo agli avversari. Anche quando non si esercita nella sua specialità, la pista: lo spagnolo ama infatti allenarsi con le moto da fuoristrada e nel corso degli anni ha acquisito una buona conoscenza anche della guida su sterrato. E che poi in questo 2016, la sua stagione di grazia, battere Marquez fosse davvero un'impresa impossibile, se ne era già accorto del resto anche lo stesso Valentino Rossi. Sulla sua pelle.