19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Il pilota brasiliano sta per appendere il casco al chiodo

L'ultimo GP di Felipe Massa: «Il suo declino? Fu colpa di Alonso»

Questo weekend ad Abu Dhabi l'ex ferrarista conclude la sua carriera in Formula 1. Tempo di bilanci, anche su una carriera con la Rossa vincente solo a metà: «Quando tornò dall'incidente trovò un team concentrato su Fernando»

Felipe Massa e Fernando Alonso ai tempi della Ferrari
Felipe Massa e Fernando Alonso ai tempi della Ferrari Foto: Ferrari

ABU DHABI – Due settimane dopo il suo ultimo Gran Premio di casa a San Paolo, Felipe Massa è pronto a vivere un momento forse ancora più toccante ad Abu Dhabi: l'ultima gara in assoluto della sua carriera in Formula 1. Tempo di bilanci, dunque: di quattordici stagioni trascorse nel Mondiale, ma soprattutto di quegli otto, indimenticabili anni alla Ferrari. La Rossa di Maranello, infatti, è stata la prima ad omaggiare il suo storico pilota, prima nella corsia box brasiliana, mentre il paulista rientrava mestamente a piedi, con gli occhi lucidi per colpa del ritiro. Poi, addirittura con un comunicato stampa ufficiale: «Le sue qualità agonistiche e la sua grande passione lo hanno reso uno dei piloti della Scuderia più amati dai tifosi in tutto il mondo – ha scritto il Cavallino rampante – A Felipe un grande grazie, per gli splendidi anni passati insieme, per la generosità che lo ha sempre contraddistinto in pista e fuori e per essere riuscito ad unire umanità e professionalità in un ambiente complesso come quello della Formula 1. Obrigado Felipe, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri e un grande abbraccio a te e alla tua splendida famiglia da tutti noi della Ferrari».

Un incidente e un titolo sfiorato
Una carriera vincente, quella di Massa nella Scuderia, segnata da undici successi, quindici pole position e trentasei podi. Ma anche, per certi versi, lasciata a metà, con il rammarico di quel titolo mondiale solo sfiorato nel 2008. Non gli sarebbe mai più capitato di arrivare così vicino all'iride: solo un anno più tardi, nel GP d'Ungheria, la collisione con una molla persa dalla vettura di Rubens Barrichello gli provocò un infortunio alla testa, che secondo molti fu l'inizio della sua parabola discendente. Ma non tutti concordano con questa visione: «È una ca...ta – ribatte un uomo che lo conosce bene come Rob Smedley, storico ingegnere di macchina del brasiliano, prima alla Ferrari e oggi alla Williams, ad Uol – La verità è che la squadra che lasciò nel 2009 per colpa dell'infortunio era molto equilibrata tra lui e Kimi. Quella che ritrovò nel 2010 era completamente concentrata su Alonso. Tutto girava intorno a Fernando, questo è stato il problema. Non aveva nulla a che fare con lui». Dunque è colpa di Fernando Alonso se la stella di Massa si è gradualmente eclissata? Il diretto interessato è più diplomatico: «Se sia stata colpa dell'incidente, della macchina, della squadra è impossibile rispondere – riassume il 35enne ex ferrarista – Ma dopo l'incidente mi sentivo bene, proprio come prima. Ho sempre continuato a dare il massimo e ho fatto tante cose buone anche dopo. Tutto è rimasto lo stesso, sono solo le vittorie che non sono più arrivate». Impedendo al pilota brasiliano di portare a compimento il suo sogno, certo. Ma non di entrare comunque nella storia della Ferrari.