26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Arriva all'ultima gara il duello mondiale in F1

Hamilton trionfa sotto la pioggia. Ma potrebbe non bastargli per il titolo

In una gara caratterizzata dalle condizioni meteo proibitive, da tre safety car e due bandiere rosse, il campione in carica vince per la prima volta il GP del Brasile. Eppure a Rosberg basta un terzo posto ad Abu Dhabi per batterlo

Lewis Hamilton e Nico Rosberg sul podio in Brasile
Lewis Hamilton e Nico Rosberg sul podio in Brasile Foto: Pirelli

SAN PAOLO – A sentire Lewis Hamilton, la sua nel Gran Premio del Brasile è stata la «vittoria più facile degli ultimi dieci anni. Semplice semplice, non ho avuto alcun problema». Eppure è arrivata in una gara che più caotica non si poteva immaginare, caratterizzata dalla pioggia, dall'asfalto impraticabile, dagli incidenti e da tre safety car e due bandiere rosse. Per giunta, il tutto su una pista in cui, fino ad oggi, il campione del mondo in carica non aveva mai vinto: quella di casa del suo eroe d'infanzia Ayrton Senna. «Sognavo di vincere qui da quando ero giovanissimo – ammette a caldo – È un'esperienza surreale, di cui mi renderò pienamente conto solo più tardi. Questo è un Gran Premio difficile da vincere, non ci sono riuscito in così tanti anni, e oggi con la pioggia c'era un alto rischio di sbagliare. Ma quando piove, di solito è una bella giornata per me, mi sono limitato a gestire là davanti».

Fino all'ultimo
Ora, l'obiettivo minimo Hamilton l'ha centrato: portare la lotta per il Mondiale fino all'ultima gara, ad Abu Dhabi. Con questo successo il pilota anglo-caraibico ha infatti rimontato fino a 12 punti di ritardo da Nico Rosberg, con un solo GP ancora da disputare, in cui però al suo rivale basterebbe un terzo posto per assicurarsi la certezza del titolo. «Sono all'inseguimento, è tutto ciò che posso fare al momento – spiega Lewis – Nico sta guidando al suo meglio, e oggi non è riuscito nemmeno ad avvicinarsi a me. Ma gli basta arrivare al traguardo in ogni gara senza avere problemi. In vista dell'ultima gara la mia è una posizione un po' imbarazzante: guidare come sto guidando adesso non fa una grossa differenza, perché ho già perso troppi punti nel corso dell'anno. Ma non mi arrenderò, perché non si sa mai cosa può succedere, e Abu Dhabi è una buona pista per me».

Minimo sindacale
Quanto a Nico Rosberg, come sostiene il suo compagno di squadra si è limitato a fare il compitino, rischiando anche di finire alle spalle di Max Verstappen se non fosse stato avvantaggiato da un errore strategico della Red Bull: «Speravo di vincere, ma mi accontento di questo secondo posto», commenta rilassato. Pur essendo arrivato alle spalle di Hamilton negli Stati Uniti, in Messico e anche qui in Brasile, infatti, i numeri lo indicano ancora come il chiaro favorito per la vittoria del campionato: «L'ultimo weekend di gara sarà grandioso, mi aspetto una battaglia serrata – conclude il tedesco – Ad Abu Dhabi ho avuto buone esperienze in passato, ma quest'anno non mi aiuteranno. Si ripartirà da zero, come ogni volta in cui cambiamo pista. Mi sento bene e cercherò di vincerla, quella gara». Anche se gli basterà limitarsi a salire sul podio.