19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Nuovo record di partenze al palo nel Motomondiale

Marc Marquez veloce e intelligente: la sua pole è un trionfo strategico

Magic Marc continua a non sbagliare un colpo: anche nelle qualifiche del Gran Premio d'Australia va più forte di tutti, ma soprattutto ha l'intuizione tattica vincente che gli permette di interpretare al meglio il difficile meteo di Phillip Island

Marc Marquez festeggia la pole position a Phillip Island
Marc Marquez festeggia la pole position a Phillip Island Foto: Michelin

PHILLIP ISLAND – Aveva promesso che, dopo la conquista matematica del suo quinto Mondiale, in pista avremmo rivisto il vecchio Marc Marquez: quello arrembante, aggressivo, tutto polso destro e niente cervello. Invece, anche nelle qualifiche del Gran Premio d'Australia, il suo personale Dottor Jekyll ha prevalso su Mister Hyde: e meno male, perché la conquista della sua settima pole position stagionale (la 65esima in carriera, un nuovo record nel Motomondiale) è stata questione di strategia, più che di velocità pura. Tutti i piloti, infatti, non sono stati chiamati tanto ad andare più forte possibile sulla pista di Phillip Island, quanto a saper interpretare al meglio l'imprevedibile meteo australiano. «Le previsioni indicavano che sarebbe sceso il diluvio dopo dieci minuti – racconta Magic Marc – perciò tutti sono scesi in pista subito e hanno iniziato a spingere. Ma quando sono uscito io dai box, mi sono reso conto che la pista era completamente asciutta. Così ho deciso di prendermi il rischio di rientrare nella pit lane e cambiare gomme: forse ho perso qualche minuto, ma ho messo gli pneumatici giusti e poi ho potuto spingere al 100%». Senza aver completato nemmeno un giro lanciato, insomma, il pilota della Honda è improvvisamente passato alle gomme da asciutto, mentre i suoi avversari montavano ancora l'intermedia almeno all'anteriore. Quella è stata l'intuizione vincente del Dottor Jekyll. Il resto è stato facile: esaurito il suo compito, da quel momento in poi ha potuto lasciare che in pista si sfogasse il semplice talento di Mister Hyde. «Ero un po' preoccupato perché pensavo che qualcuno sarebbe rientrato ai box, avrebbe montato gomme nuove e avrebbe migliorato il mio tempo – rivela – Ma alla fine è bastato quello che ho fatto io: un 1:30 alto». Ed è bastato alla grande, visto che il primo degli inseguitori, il compagno di marca Cal Crutchlow, è staccato di quasi otto decimi.

Anche la gara sarà un'incognita
Ma la sua opera è compiuta solo a metà. Domani, infatti, Marquez sarà atteso ad una gara altrettanto imperscrutabile, in cui alle sue doti di guida dovrà nuovamente affiancare la sapienza tattica. «Questo weekend ci ha messo di fronte condizioni meteo davvero impegnative – riconosce – Perciò bisogna essere veloci ma anche strategicamente intelligenti. Finora sono sempre uscito dai box al momento giusto e con le gomme giuste. Le qualifiche sono state la prima sessione asciutta di tutto il weekend e non è stato facile, perché l'assetto della moto non era perfetto. E domani anche la gara potrebbe essere bagnata, asciutta o metà e metà. È incredibile: già quando venimmo qui nei test pre-stagionali la situazione era più o meno la stessa. Faceva più caldo, ma poteva piovere, poi fermarsi e dopo cinque minuti l'asfalto era asciutto, grazie al vento e al forte sole. Domani dovremo tenerne conto. Io mi sento pronto e a mio agio in moto. Ma sono fortunato ad aver già vinto il titolo in Giappone, perché questo weekend è davvero una roulette». Dalla quale, anche oggi, è uscito il numero 99.