19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Maranello lo ha licenziato troppo presto?

James Allison: cacciato dalla Ferrari, corteggiato dalla Red Bull

Dalla Rossa se n'è andato quest'estate, accusato di essere il colpevole della crisi di risultati della SF16-H. Oggi, ha sul tavolo un'offerta dei diretti rivali, che lo vorrebbero nientemeno che come sostituto del più geniale degli ingegneri, Adrian Newey

L'ex direttore tecnico James Allison
L'ex direttore tecnico James Allison Foto: Ferrari

ROMA – È la solita, vecchia storia. Quella che la Ferrari visse già con Aldo Costa: licenziato nel 2011 come capro espiatorio della prima crisi di risultati dell'era Alonso, e poi diventato capo progetto di quella Mercedes che ora bastona regolarmente il Cavallino rampante. Quella stessa fine potrebbe ora farla James Allison, l'ex direttore tecnico che ha divorziato quest'estate da Maranello, dove è stato sostituito dal motorista Mattia Binotto. Si è trattato, in effetti, di un divorzio consensuale: la Rossa era all'affannosa ricerca di un colpevole per i deludenti risultati della SF16-H, lo stimato tecnico voleva tornare in Inghilterra dai suoi figli dopo la tragica e improvvisa morte di sua moglie Rebecca per meningite. Una possibilità che ora gli viene offerta dai tanti team che lo starebbero corteggiando, secondo il ben informato giornalista tedesco Michael Schmidt: in particolare, la Williams, la Renault, la McLaren e soprattutto la Red Bull.

L'erede del genio
Già, la Red Bull: proprio la squadra che ha ormai scavalcato la Scuderia nel ruolo di prima inseguitrice della Mercedes. Se queste indiscrezioni avessero un fondo di verità, Allison sarebbe stato identificato come possibile sostituto, a partire dal 2018, nientemeno che dell'ingegnere più geniale e pagato della Formula 1 moderna, Adrian Newey. Nell'ultimo periodo, infatti, il guru dei progettisti si sta gradualmente disinteressando della Formula 1, per intraprendere nuove e più stimolanti iniziative: per esempio, lo studio della nuova supercar che la squadra di Milton Keynes sta sviluppando insieme alla Aston Martin. Dunque, alle Lattine servirà presto un nuovo direttore tecnico, che si occupi della loro monoposto a tempo pieno. E se il prescelto dovesse essere James Allison, per la Ferrari sarebbe l'ennesimo paradosso: aveva in casa l'erede del genio Newey, e non se ne è mai accorta.

Anche Key sceglie un altro team
Ma James Allison non è l'unico ingegnere al centro del mercato in queste settimane. C'è anche James Key, oggi dt della Toro Rosso, che sarebbe in predicato di sostituire il veterano Pat Symonds, ormai 63enne, alla Williams. E anche Key non è un nome sconosciuto al Cavallino, anzi: era stato proprio lui uno dei tecnici contattati in estate come eventuali sostituti del partente Allison. Alla Ferrari, aveva risposto «no grazie», eppure ora sembra tentato di accettare l'offerta di una squadra ad oggi molto meno competitiva. Un segno che potrebbe essere interpretato come un preoccupante campanello d'allarme per la Rossa: i professionisti di primo piano della F1 sono talmente spaventati dall'atmosfera di tensione che si respira a Maranello da non affascinarsi nemmeno più per il suo, ormai impolverato, blasone storico.