19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Campione irriconoscibile

Jorge Lorenzo, è crisi: «Il Mondiale non mi interessa più»

A Silverstone un altro risultato deludente, solo ottavo. E, con 64 punti di distacco da Marc Marquez e 14 da Valentino Rossi, Por Fuera getta la spugna della corsa al titolo: «Non sono competitivo, sto perdendo troppi punti»

Jorge Lorenzo ai box
Jorge Lorenzo ai box Foto: Michelin

ROMA – Stavolta non ci sono scuse. Né la pioggia, né le gomme, né le condizioni sfavorevoli del circuito. Il Gran Premio di Gran Bretagna è stata una gara regolare e Jorge Lorenzo l'ha comunque conclusa all'ottavo posto. Altri punti persi nei confronti del leader del Mondiale Marc Marquez, giunto quarto: ora, a sei gare dal termine della stagione, sono ben 64 le lunghezze che Por Fuera ha da colmare nei confronti di Magic Marc, nonché 14 quelle di distacco dal suo compagno di squadra Valentino Rossi. Ma, peggio ancora, l'ennesimo sintomo di una crisi ormai conclamata da sei GP a questa parte. Se si esclude il podio in Austria, infatti, gli altri risultati somigliano tanto a un bollettino di guerra: un ritiro, un decimo, un quindicesimo, un diciassettesimo e infine questo ottavo posto. «Del campionato non mi interesso più – ammette infatti l'iridato in carica – perché non sono competitivo, sto perdendo molti punti. In qualche modo, nelle ultime gare è successo sempre qualcosa che ci ha fatto perdere punti. Vedremo cosa accadrà a Misano: sull'asciutto dovrei essere uno dei più veloci, lottare per la vittoria. E se pioverà, cercherò di fare un altro passo avanti».

Assetto sbagliato
Stavolta, però, Lorenzo non se la può prendere con la sfortuna. Al contrario, a condizionare la sua gara è stato un ben preciso errore tecnico: l'azzardo deciso da lui e dai suoi meccanici di indurire la sospensione della sua Yamaha nella speranza di migliorarne il passo sull'asciutto. «Con gli assetti abbiamo fatto una scommessa – ha spiegato – Avremmo voluto provarla nel warm up, ma con la pioggia non abbiamo potuto. Nel 2012 lo facemmo nel warm up e andò bene, questa volta no. La sospensione più dura non reagiva bene nei sobbalzi, anzi anche peggio. E in più abbiamo perso aderenza al posteriore: me ne sono accorto fin dal primo giro, quando ero alle spalle di Pedrosa e lui era molto più veloce e guidava molto più in scioltezza in curva. Ma in qualche modo riuscivo a tenere un passo del 2:03 basso, tenendo più o meno nel mirino Dovizioso e il secondo gruppo. Poi, a metà gara, al nono giro, ho iniziato a sentire grosse vibrazioni alla gomma dietro, simili a quando ne hai perso un pezzo. E ho dovuto ridurre di nuovo drasticamente il passo, fino a 2:04.5. In quel momento Aleix mi ha superato e ho perso contatto con lui». Solo alibi, solo scuse? Per saperlo dovremo aspettare. E vedere se Jorge Lorenzo saprà tornare ad esprimersi all'altezza di un cinque volte campione del mondo.