29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
L'evento

Tremila tifosi festeggiano la leggenda Minardi

Grande successo di pubblico per l'Historic Minardi Day, andato in scena questo weekend all'autodromo di Imola: in pista le monoposto che hanno fatto la storia del team italiano, alla presenza dei suoi storici piloti e tecnici

IMOLA – Con l’Historic Minardi Day andato in scena all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, Gian Carlo Minardi ha regalato ad oltre tremila appassionati un viaggio nel tempo lungo trent’anni, facendo riassaporare i sapori e i suoni dei V8, V10 e V12 degli anni ’80, ’90 e 2000. Tremila gli appassionati che hanno invaso il paddock e i box del tracciato del Santerno per riabbracciare la Formula 1, a dieci anni dall’ultimo Gran Premio. È stata l’occasione per toccare con mano oltre 50 monoposto di Formula 1, insieme a vetture di Gran Turismo, Formula 2, Formula 3 e F3000, raggiungendo un parco di oltre 70 macchine e per incontrare il team principal Gian Carlo Minardi e piloti che hanno fatto parte della scuderia faentina.

Macchine e uomini
Partendo dall’argentino Miguel Angel Guerra, primo pilota che ha corso sotto i colori del Minardi Team in Formula 2, per arrivare agli italiani Paolo Barilla, Giancarlo Fisichella, Giovanni Lavaggi, Pier Luigi Martini, Gianni Morbidelli, Jarno Trulli, Matteo Bobbi e Thomas Biagi, il brasiliano Tarso Marques e gli spagnoli Adrian Campos e Sala Luis Perez, insieme agli ingegneri Gabriele Tredozi e Aldo Costa si sono resi disponibili per firmare autografi e foto, oltre a scendere in pista con le dodici Minardi F1 portate dai collezionisti. Emozioni anche per i quasi quattromila appassionati che hanno assistito durante il giorno all’evento dalla tribuna centrale e visto sfrecciare le monoposto della scuderia faentina, insieme a Ferrari, Williams, Tecno, March-BMW Schnitzer, Chevron-Toyota e tantissime altre vetture. Nei box, i tifosi che hanno varcato i cancelli del paddock hanno potuto osservare da vicino il lavoro dei meccanici sulle monoposto, assistendo alla messa in moto dei propulsori e l’ingresso nella pit lane. Super visitata la mostra «Da Minardi a Toro Rosso», 39 vetture schierate per una passeggiata nel mondo del motorsport made in Faenza: si partiva dalle prime vetture di Formula 2 costruite da Gian Carlo Minardi per arrivare alla M185, la prima Minardi F1 che debuttò il 5 aprile del 1985 in Brasile, fino alla Minardi PS05 per concludere con tutta la gamma della Scuderia Toro Rosso, fino alla STR10.

I commenti
Gian Carlo Minardi si dice «soddisfatto ed emozionato. Una giornata dedicata allo sport e agli appassionati in cui mi ha fatto piacere rivedere tantissimi piloti che hanno scritto, insieme a me, pagine importante del Minardi Team. La forte risposta del pubblico con una partecipazione importante sia in tribuna che all’interno del paddock è l’aspetto più bello. Mi ha fatto piacere vedere un paddock così animato e soprattutto la presenza di tantissimi giovani. Mi sono emozionato quando, insieme a tutti i piloti, siamo andati a salutare il pubblico presente in tribuna principale. L’Historic Minardi Day è stata l’occasione per ripercorrere 35 anni di passione, e vivere  un viaggio nel tempo anche sul fronte della tecnica. Erano presenti tre generazioni di monoposto. Sentir cantare questi propulsori mi riporta con la mente indietro. Sicuramente un’esperienza da ripetere. Devo ringraziare tutti per la calorosa accoglienza». Pier Giovanni Ricci, direttore dell'autodromo, aggiunge: «Una bellissima giornata, fatta di emozioni che emergono con grande intensità quando si parla di Formula 1 ad Imola. E proprio il binomio autodromo–Minardi è stata la carta vincente di questa manifestazione, entrambi simboli di due territori vicini che hanno saputo esprimere queste due eccellenze. Un ritorno ad un passato prossimo che ha portato la scuderia di Giancarlo Minardi a ritagliarsi un posto di prestigio nella storia della F1, con i 'suoi' piloti che hanno voluto essere presenti in questa grande festa. Voglio ringraziare i tanti appassionati che non hanno voluto mancare a questo appuntamento, sfidando un clima davvero torrido: segno che la passione era ancora più bollente».