19 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Ecco la «ducatina»

«Grazie a loro Stoner è tornato in Ducati»

Presentata questa settimana la nuova veste 2016 della Pramac, team satellite della rossa di Borgo Panigale. Che alla squadra ufficiale ha dato diversi contributi, da Andrea Iannone al ritorno del campione australiano

SIENA – Sarà anche un team satellite, ma un pezzo della crescita della Ducati ufficiale dipende anche da loro. È merito della Pramac di patron Paolo Campinoti, infatti, se Casey Stoner ha deciso di lasciare la Honda nell'inverno scorso per tornare, nel ruolo di collaudatore di lusso e testimonial, alla rossa di Borgo Panigale. E ad ammetterlo è stato lo stesso direttore sportivo Paolo Ciabatti, in occasione della presentazione della squadra privata senese questa settimana: «Avrà il marchio Pramac sulla tuta a partire dal test previsto in Qatar – ha spiegato alla Gazzetta dello Sport – Se Stoner è tornato in Ducati è merito di Campinoti, che la scorsa primavera lo ha cercato per farlo correre con la sua squadra. Casey non voleva un impegno a tempo pieno, ma proprio in quell'incontro al Mugello abbiamo riallacciato il ponte».

La scoperta italiana
Del resto, la Pramac ha una lunga storia di campioni passati sotto le sue insegne. E non stiamo parlando solo di Andrea Iannone, oggi colonna della squadra ufficiale Ducati, ma svezzato al suo debutto in MotoGP proprio dal team toscano. In quindici anni di corse nella classe regina del Motomondiale, infatti, di qui sono passati Max Biaggi, Loris Capirossi, per non parlare di Alex Barros e Toni Elias, che nel 2007-2008 portarono a casa ben tre podi, togliendosi la soddisfazione di stare davanti a molti top rider. Un'impresa che, ben sette anni dopo, è riuscito a ripetere Danilo Petrucci, il nuovo giovane talento scoperto dalla piccola scuderia italiana, che nella stagione passata ha stupito tutti sotto la pioggia di Silverstone rimontando dal 18° al secondo posto dietro solo a Valentino Rossi. «Grazie a lui siamo tornati sul podio per la prima volta dal 2008, ma il nostro obiettivo è di fare ancora meglio – rilancia il team manager Francesco Guidotti – Solo chi vince non può migliorarsi. Di quanto potremo migliorare, però, è difficile da dire». Il 25enne ternano, dal canto suo, si dice pronto: «Ho un grande desiderio di far meglio e state sicuri che darò il massimo», dichiara.

Un nuovo talento
Al suo fianco ci sarà un altro giovane, che la Ducati ha voluto portare nella sua grande famiglia strappandolo alla Honda, con tutto il suo potenziale e il bagaglio di esperienza che porta in dote dalla casa giapponese: Scott Redding. E i primi risultati sembrano aver ripagato anche questa scelta, visto che il britannico ha dominato i test di fine stagione a Jerez. «L'anno scorso abbiamo scommesso su Danilo e abbiamo avuto ragione – prosegue Guidotti – Quest'anno scommettiamo su Scott e rilanciamo Danilo. Sarà una stagione piena di nuove opportunità, ma siamo preparati per la sfida. E non vediamo l'ora di dare battaglia in pista».