18 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Rivoluzione a metà

La Red Bull resta in Formula 1, ma cambia motore

Dopo mesi di incertezza, gli ex quattro volte campioni del mondo ufficializzano i propri piani per il prossimo anno: niente ritiro, ma una nuova marchiatura per i propulsori. Che però resteranno forniti dalla solita Renault

MILTON KEYNES – La prima notizia è che la Red Bull resterà in Formula 1 anche nel 2016: ed è una buona notizia per un campionato che già oggi è in crisi con dieci squadre, figuriamoci se ne avesse perse altre due. La seconda è che cambierà i propri motori, ma solo per finta. Solo di nome, insomma: saranno marchiati dalla Tag Heuer, azienda svizzera di orologi, storica sponsor della McLaren, che dopo decenni lascia un team al disastro, quello di Ron Dennis, per unirsi ad uno che spera di risalire. «Tag Heuer e Red Bull sono due case superiori, che condividono la passione per le corse e la spinta a cercare nuove strade», si sbizzarrisce il team principal Christian Horner all'annuncio. Sotto alla scocca con il nuovo logo, però, continuerà a battere un cuore Renault. Lo stesso che quest'anno ha costretto le «lattine» a languire spesso e volentieri a centro griglia, provocando una serie infinita di sfoghi in mondovisione dei membri della squadra contro il proprio motorista.

Motori Ferrari solo per la Toro Rosso
Sfoghi talmente violenti e amari da impedire di fatto la prosecuzione di un matrimonio sereno tra Red Bull e Renault. Per tutta l'estate la scuderia di Dietrich Mateschitz si è guardata intorno, bussando prima alla porta della Mercedes, poi della Honda e quindi della Ferrari: alla fine il Cavallino rampante ha accettato di fornire i suoi propulsori, ma solo alla meno minacciosa squadra B, la Toro Rosso. In assenza di alternative, dunque, gli ex quattro volte campioni del mondo sono stati costretti a tenersi almeno per un altro anno i motori francesi, pur ribattezzati (dal punto di vista del marketing, infatti, ogni rapporto con il costruttore transalpino sarà interrotto, compresa la sponsorizzazione del suo marchio di lusso Infiniti). E con maggiori garanzie tecniche: come consulente è stato ingaggiato nientemeno che il guru dei motoristi Mario Illien, già autore del Mercedes pluri-iridato negli anni '90 proprio a bordo della McLaren. «La nuova partnership tra Renault e Ilmor ci dà fiducia e non vediamo l'ora che inizi il 2016», chiosa Horner.

Fiducia nella rimonta Renault
Una stagione, però, più nel segno della continuità che della tanto auspicata rivoluzione per la Red Bull. E che dunque, visti i presupposti, difficilmente consentirà alla squadra un tempo dominatrice della Formula 1 con Sebastian Vettel di tornare a vincere, almeno a breve termine. I vertici, tuttavia, ostentano un inevitabile ottimismo: «Anche se abbiamo dovuto far fronte a un ritardo di due mesi sui tempi, ce la faremo: saremo a Barcellona pronti per il primo test – annuncia Helmut Marko, braccio destro del proprietario Mateschitz – I concetti presentati dalla Renault sembrano buoni, ora devono essere implementati e dimostrare in pratica ciò che hanno promesso in teoria. La questione è quanto rapidamente ciò sarà possibile».