19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
I nostri voti al GP del Messico

Le pagelle: Bocciate le Ferrari. E il Gran Premio

Mentre l'ennesimo duello al vertice tra le due Mercedes si conclude stavolta dando la meglio a Nico Rosberg, le due rosse di Maranello fanno una figuraccia. Ma la peggiore è proprio quella che riguarda il circuito messicano

CITTÀ DEL MESSICO – Il riscatto di Nico Rosberg sul suo compagno di squadra Lewis Hamilton e la disfatta delle Ferrari. Praticamente questi sono stati gli unici elementi di interesse di un Gran Premio del Messico che per il resto ha offerto poco spettacolo e pochissimi colpi di scena. Il DiariodelWeb.it li analizza nelle sue consuete pagelle.

NICO ROSBERG – voto 10. Ci ha messo parecchie gare a capire come rispondere agli assalti del compagno di squadra Lewis Hamilton in partenza. Ma stavolta ce l'ha fatta, reggendo alla pressione del neo-tricampione del mondo sia alla prima curva che per tutto il resto del Gran Premio. Una vittoria eccellente, di cui il tedesco sentiva davvero il bisogno per spazzare via le nubi che si erano addensate su di lui per colpa delle ultime prestazioni opache.

LEWIS HAMILTON – voto 8. Al via è arrivato vicino al suo compagno di squadra, ma stavolta non ha rischiato il tutto per tutto come era accaduto ad Austin. Non ne aveva più bisogno: il titolo mondiale ormai è già suo, e una certa maggior rilassatezza gliela si può anche perdonare. Ma se non è riuscito a superare Rosberg in tutto il resto della gara è stato soprattutto per colpa della conformazione del circuito intitolato ai fratelli Rodriguez, piuttosto che per una sua mancanza di aggressività. La grinta, infatti, l'anglo-caraibico l'ha sfoderata anche in questa occasione, quando si è opposto via radio all'ordine del muretto box che lo richiamava per un pit stop non previsto a fine gara, per motivi di sicurezza. Sempre il solito Lewis.

VALTTERI BOTTAS – voto 7. Incidente con Raikkonen a parte, la gara del finlandese della Williams è stata lodevole: sia grazie all'ottima strategia dei suoi ingegneri in occasione della safety car, sia grazie ai suoi furbi sorpassi, il migliore su Felipe Nasr alla curva 4. Questo podio se l'è meritato.

SEBASTIAN VETTEL – voto 5. Partito male, alla prima curva si è toccato con il suo ex compagno di squadra Daniel Ricciardo e ha subito forato una gomma. Poi, mentre stava tentando la difficile rimonta, è andato in testacoda al giro 52 schiantandosi contro le barriere, solo per colpa sua, come lui stesso ha ammesso. Due errori piuttosto rari da parte sua, come dimostra il fatto che si tratta del suo primo ritiro dell'anno. A sua parziale discolpa, il rinnovato circuito messicano alla Ferrari non è proprio mai andato giù. Peccato.

KIMI RAIKKONEN – senza voto. Sostituzione del cambio nelle ultime prove libere, e cinque posizioni di penalità in griglia di partenza. Problemi ai freni in qualifica, e relativo testacoda. Cambio anche del motore, con ulteriore penalizzazione. E poi, dulcis in fundo, il secondo contatto in tre gare con il suo connazionale Valtteri Bottas che lo ha messo definitivamente fuori gioco. 'Iceman' in questo GP è tornato Calimero, gliene sono successe davvero di tutti i colori. Ma nessuna di queste è stata davvero colpa sua.

COMMISSARI DI GARA – voto 5. A Sochi avevano dovuto sentenziare su un incidente praticamente uguale a quello messicano, sempre tra Raikkonen e Bottas, ma a parti invertite. In quel caso il pilota che si era buttato all'interno, ovvero il ferrarista, era stato punito, stavolta il pilota della Williams l'ha fatta franca. Ci dovrebbero spiegare il motivo, anche perché questa continua discontinuità di valutazione degli episodi non fa bene alla giustizia di questo sport.

GRAN PREMIO DEL MESSICO – voto 2. Una pista appena riasfaltata, con aderenza scarsissima, curve troppo lente e tortuose, su cui i sorpassi in gara sono stati praticamente impossibili. Va bene che Bernie Ecclestone porta il circus là dove lo pagano di più, ma se questi sono i nuovi circuiti che ospiteranno il Mondiale dei prossimi anni, magari a spese di tracciati leggendari come la nostra Monza...