26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
#ForzaJules

Al Gran Premio di Monaco la Formula 1 tifa per Jules Bianchi

Un anno fa in questa gara il 25enne pilota francese portò a punti per la prima volta la Marussia-Manor. Poi, a ottobre, il terribile incidente a Suzuka che lo fece precipitare nel coma contro cui lotta ancora oggi, in un ospedale di Nizza, a pochi chilometri da Montecarlo

MONTECARLO – Il Gran Premio di Monaco è un enorme libro di storia dei 65 anni della Formula 1. E, nelle ultime pagine di questo libro, un capitolo piccolo ma importante è dedicato a Jules Bianchi. Solo un anno fa, a Montecarlo, il 25enne pilota francese compì una specie di miracolo, portando per mano la cenerentola Marussia al ballo dei grandi nel Principato, con un nono posto e i primi due punti iridati, vitali per la sopravvivenza della scuderia, oggi diventata Manor. Poi, qualche mese più tardi, a ottobre, il Gran Premio di Suzuka, il terribile schianto contro il carro attrezzi che stava recuperando un'altra monoposto, il gravissimo trauma cranico, le lesioni al cervello, il coma. Contro il quale sta ancora lottando a tutt'oggi, a soli pochi chilometri da Montecarlo, nell'ospedale di Nizza.

La battaglia quotidiana di papà Jules
Una coincidenza di circostanze che ha per fortuna riacceso l'interesse del circus verso le condizioni dello sfortunato giovane transalpino. Ad aggiornare i suoi colleghi sulle ultime novità è stato ancora una volta l'instancabile papà Philippe: «La prima cosa che posso dire – ha rivelato Bianchi senior al canale televisivo francese Canal Plus – è che Jules è ancora vivo, la cosa più importante per noi. È ancora qui con noi e sta lottando. Credo che tutte le persone che pensano a lui gli diano forza, credo che possa sentirle e questo è meraviglioso. Siamo davvero commossi da questo. Sta lottando con le armi che ha a disposizione. In termini neurologici, non sono sicuro che possa fare molto ora, ma vederlo lottare dà grande forza ai suoi cari ed è importante per noi. Finché c'è vita, c'è speranza, anche se dopo un po' bisogna sperare nel miracolo».

Il sostegno del circus della Formula 1
Intanto, quell'altro piccolo miracolo, quello sportivo, è rimasto nella memoria della Formula 1 anche a un anno di distanza. Il team Manor lo ricorda indossando braccialetti commemorativi con le iniziali di Bianchi, mentre tante altre squadre hanno applicato il loro #forzajules sulle loro vetture in occasione di questo fine settimana. «Ogni giornata è difficile per noi – prosegue Philippe Bianchi – La situazione è stagnante. Quando ci svegliamo ogni mattina, pensiamo alla vita di Jules, ma inevitabilmente anche alla sua morte. Dobbiamo pensarci perché ci troviamo in una situazione in cui sappiamo che possono accadere molte cose. Non è ciò che vuole Jules, essere in un letto di ospedale. Non è questa la sua vita e non è nemmeno ciò che vogliamo noi. Ma comunque non dobbiamo perdere le speranze».