20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Auto | Finanza

General Motors, sale l'utile nel primo trimestre

Ma quello operativo ha deluso le previsioni degli analisti, visto che la debolezza delle vendite in Sud America e in Russia ha pensalizzato la domanda. Pesa anche il fatto che l'imposizione fiscale è stata superiore alle previsioni.

NEW YORK (askanews) - General Motors ha visto salire l'utile netto del primo trimestre, ma quello operativo ha deluso le previsioni degli analisti, visto che la debolezza delle vendite in Sud America e in Russia ha pensalizzato la domanda. Pesa anche il fatto che l'imposizione fiscale è stata superiore alle previsioni.
Nei tre mesi a marzo, Gm ha messo a segno profitti netti per 945 milioni di dollari, 56 centesimi per azione, contro i 125 milioni, 6 centesimi per azione, dello stesso periodo dell'anno scorso. Sul risultato dell'anno scorso avevano pesato i costi legati ai maxi richiami di vetture per problemi all'accensione.
Escludendo le voci straordinarie, l'utile per azione si è attestato a 86 centesimi, al di sotto dei 97 centesimi attesi dagli analisti. Il fatturato è calato del 4,5% a 35,7 miliardi di dollari, al di sotto dei 37,6 miliardi previsti dal consensus. Le fluttuazioni valutarie in Sud America, Europa e Russia hanno inciso in negativo sul fatturato per 1,8 miliardi.

Da segnalare l'ulteriore crescita dei margini in Nord America, dove la domanda di furgoni e Suv ha sostenuto la migliore performance regionale da quando la società è uscita dall'amministrazione controllata. L'utile della divisione nordamericana è stato pari a 2,18 miliardi di dollari, con un margine operativo dell'8,8% (è stato il settimo rialzo trimestrale consecutivo, anno su anno, dei margini nel mercato principale).
Perdite invece in Europa e Sud America. Gm Financial, la divisione di credito, mentre quella che segue le operazioni internazionali ha messo a segno profitti operativi. La casa automobilistica ha confermato le guidance per il 2015 per quanto riguarda i risultati operativi.
A marzo Gm aveva annunciato l'avvio di un piano di riacquisto di titoli propri da 5 miliardi di dollari entro il 2016: finora sono state ricomprati 19,4 milioni di azioni.