20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
L'ex campione del mondo torna in Superpole ad Assen

Chi si rivede: riecco Sykes! Delusione Aprilia e Ducati

Con un giro perfetto, il pilota della Kawasaki firma la venticinquesima pole in carriera, davanti al leader della classifica Rea. La moto di Noale scivola terza e non sembra a posto in vista delle gare, mentre un grosso errore di Sykes costa caro alla Panigale R

ASSEN – Nemmeno la grinta messa in mostra ieri nelle prove libere dalla Ducati o il costante miglioramento tecnico della Aprilia sono bastate ad arginare l'armata Kawasaki. Stavolta, però, una novità c'è. A conquistare la Superpole ad Assen, infatti, non è il solito Jonathan Rea; anche se il leader della classifica iridata ha messo in fila una serie di giri in simulazione di gara davvero impressionanti, proponendosi come favorito d'obbligo per le due manche di domani. Nel giro secco, però, ha prevalso il suo compagno di squadra Tom Sykes, che centra la sua prima partenza al palo della stagione, la venticinquesima in carriera. «Stiamo decisamente arrivando», ha esultato.

Un grande ritorno
Nella cattedrale della velocità olandese, gli ultimi quindici minuti delle prove cronometrate hanno regalato ai tantissimi spettatori (domani se ne attendono 70 mila) uno spettacolo da cardiopalma, che ha visto la prima posizione passare di mano per ben quattro volte. A due minuti dal termine, un giro perfetto dell'inglese ha messo la parola 'fine' alle ostilità, e al suo digiuno di pole position che durava ormai da Magny Cours 2014. Il miglior modo per sperare di concludere pure quella maledetta serie negativa in gara, la cui durata è ancora più lunga: è addirittura dal 2012, infatti, che l'ex campione del mondo non sale sul gradino più alto del podio. A impedire a Rea di stargli ancora una volta davanti sono stati alcuni piccoli ma cruciali errori nel suo giro più veloce.

Così le nostre moto
Ci aveva creduto anche la Aprilia, che con Leon Haslam aveva in mano il miglior tempo fino a un quarto d'ora dalla conclusione. Poi il britannico è scivolato al terzo posto, a mezzo secondo dalla vetta, lamentando problemi al telaio, paradossalmente peggiorati dalla maggior aderenza delle gomme da qualifica. «Ci manca ancora qualcosa in termini di passo gara, la cosa più importante sarà azzeccare la gomma giusta», ha commentato a fine giornata Haslam: scendono dunque le sue quotazioni, pur restando lui in classifica generale il più vicino dei rivali della verde moto giapponese. Quanto all'attesissimo Chaz Davies, che con la sua Ducati aveva fatto intendere ieri di poter lottare ad armi pari con le Ducati, ha commesso un errore critico nel suo giro lanciato, finendo fuori traiettoria all'uscita della curva 10 proprio mentre era in lizza per la sua prima pole position, e alla fine si è dovuto accontentare del quarto posto. Il suo compagno di squadra Xavi Fores è settimo, una posizione davanti al secondo pilota della Aprilia, Jordi Torres. Undicesimo posto per la terza moto italiana, la MV Agusta 1000 F4 del sempre più sorprendente Leon Camier.