28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
L'analisi delle prove libere del primo Gran Premio stagionale in Qatar

Marquez mantiene la testa, ma in qualifica Ducati favorita

Il campione del mondo in carica è inamovibile dalla prima posizione. Ma dietro di lui ci sono dieci piloti in tre soli decimi. «La rossa sarà dura da battere domani», ammette. E anche Valentino Rossi è meno distante del previsto

LOSAIL – Per ora, nessuno riesce a fermare Marc Marquez. Ma molti sono in grado di provarci. Sono tutti lì al termine della prima giornata completa di prove libere del Mondiale MotoGP 2015. Dieci piloti in tre decimi: un equilibrio straordinario, forse senza precedenti. Là davanti a tutti resta, inamovibile, il campione del mondo in carica, che ha abbassato leggermente il suo miglior tempo nel venerdì del Gran Premio del Qatar. I cronometri si sono fermati su 1:54.822, migliorando il precedente record del circuito che risaliva al 2008, firmato da Casey Stoner (1:55.153).

DUCATI AL TOP SUL GIRO SECCO – Sorvoliamo sulla Honda cliente di un Cal Crutchlow formato gigante (ma non troppo, perché il team è sempre l'italianissimo LCR di Lucio Cecchinello) al secondo posto, ma al terzo ritroviamo un'altro dei big attesi: la Ducati di Andrea Iannone. Per il pilota di Vasto c'è stata anche una nota stonata: la scivolata alla curva 2 (la stessa di cui sono stati vittime Alex De Angelis, Loris Baz e Marco Melandri) che gli ha fatto perdere gli ultimi minuti dei 45 di durata della sessione. E il suo compagno di squadra, Andrea Dovizioso, è più staccato, sesto. Ma i distacchi sono comunque racchiusi tra uno e due decimi. E la Ducati non ha ancora sfoderato la sua arma decisiva: quella gomma più morbida che il regolamento le concede e che domani potrebbe anche regalare loro la pole position (sempre che Marquez non tiri fuori dal cilindro l'ennesima sorpresa inattesa).

ROSSI STACCATO, MA IN CORSA – Se la rossa di Borgo Panigale punta tutto sulla qualifica, la Yamaha di Valentino Rossi pensa invece già alla gara di domenica. Sempre di gomme si parla (la morbida si è dimostrata più performante, ma durerà per tutta la corsa?), oltre che dell'arcinoto cambio automatico seamless che ha fatto fare il salto di qualità finale e decisivo alla casa dei diapason. Per ora il nome del Dottore non si ritrova ancora nelle prime posizioni della lista dei tempi: è soltanto nono. Ma il suo distacco si è praticamente dimezzato e pure lui è in quel mucchio selvaggio dei primi dieci incollati l'uno all'altro (di cui fanno parte anche il suo compagno di squadra Jorge Lorenzo, l'altra Honda di Dani Pedrosa, la sorprendente Suzuki di Aleix Espargaro e le Ducati e Yamaha clienti di Yonny Hernandez e Pol Espargaro). Sufficiente per inserirlo tra i candidati alle posizioni importanti, per la gioia dei suoi tifosi che sognano il decimo Mondiale. Anche se dovrà sudare più di quanto avrebbe voluto.

MARQUEZ NON PUÒ SBAGLIARE – Insomma, si riparte da un Marc Marquez davanti a tutti, ma consapevole che lo aspetta una lotta dura, senza spazio per gli errori. «Penso che in qualifica le Ducati saranno dure da battere – ammette l'iridato uscente – così come il mio compagno di squadra. E anche sulle Yamaha non si sa mai, perché sul giro secco potrebbero esserci. Sul singolo giro siamo tutti vicinissimi». E un primo vincitore, senza ancora aver visto i risultati di domani, lo si può comunque già incoronare: lo spettacolo.