19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Formula 1 | Fuori pista continua la battaglia dopo il Gran Premio d'Australia

Tutti contro la Mercedes: «Hanno imbrogliato»

Le dichiarazioni di Ecclestone scatenano la bagarre: «Sapevano in anticipo come sarebbero stati i nuovi regolamenti». Red Bull chiede di cambiare le norme o lascerà la Formula 1. I tedeschi: «Sapete solo lamentarvi»

LONDRA – A scatenare la bagarre, tanto per cambiare, sono state le ultime dichiarazioni del patron della Formula 1 Bernie Ecclestone: «Perché la Mercedes ha azzeccato il motore? Perché sapeva meglio degli altri come sarebbero stati i nuovi regolamenti – ha rivelato a Sky Sport 24 – Alcuni di loro erano in contatto con la Federazione mentre definiva il concept del propulsore ibrido. Per questo hanno cominciato alla grande lo scorso anno e ora mantengono quel vantaggio». Apriti cielo. I motivi delle esternazioni di Mr E restano imperscrutabili: che stia spingendo per un cambio di regolamento che migliori lo spettacolo? Chissà. Quel che è certo è che hanno dato la stura ad una vera e propria sollevazione degli avversari contro i campioni del mondo in carica.

RED BULL: «QUESTE REGOLE UCCIDONO LO SPORT» – In testa la Red Bull, che più di tutti mastica amaro dopo il primo Gran Premio. Le "lattine" sono solo l'ombra della corazzata imbattibile che vinse quattro Mondiali a ripetizione solo pochi anni fa. E la colpa non è certo del geniale progettista Adrian Newey, ma proprio dei motoristi della Renault, finiti sul banco degli imputati dopo il flop al debutto in Australia. Ma la principale responsabilità, sostiene Helmut Marko, braccio destro del proprietario Dietrich Mateschitz, è del regolamento tecnico. «Questi motori sono la soluzione sbagliata per la F1 – ha tuonato l'ex pilota con il suo consueto tono caustico – e lo sosterrei anche se la Renault fosse in testa. Le regole non sono comprensibili, troppo complicate e troppo costose. Queste regole uccideranno lo sport».

ECCLESTONE: «GIUSTO, BISOGNA CAMBIARLE» – Cambiare le norme, dunque, per ridurre quel margine spaventoso che sta trasformando i Gran Premi in un monologo Mercedes. «Altrimenti potremmo anche uscire dalla F1 – minaccia Marko – Se Mateschitz non sarà soddisfatto, il rischio è che perda la sua passione per questo sport». «Non so se abbandoneranno o meno – gli fa eco ancora Ecclestone – ma la Red Bull ha ragione al 100%. C'è una regola che penso fu introdotta dall'ex presidente Mosley: se un team o un motorista azzecca una magia, come oggi la Mercedes, la FIA può livellare le cose. Dobbiamo cambiare un po' le regole». Non tutti gli avversari, però, sono d'accordo con il tandem Red Bull-Ecclestone. Sergio Marchionne è dell'opinione che un cambio delle regole in corsa sarebbe «estremamente sleale», mentre il tecnico della Williams Rob Smedley pensa addirittura che il dominio della Mercedes sia «positivo, perché dà agli altri l'occasione per spingere al massimo».

MERCEDES AL VETRIOLO: «LAVORATE, INVECE DI PIANGERE» – E i diretti interessati? La Mercedes si accontenta di osservare dall'alto in basso, sogghignando, il resto del gruppo. «Cara Red Bull, mettiti a lavorare a testa bassa e cerca di risolvere i tuoi problemi – ribatte il boss del team Toto Wolff – La Formula 1 è una competizione al massimo livello. Invece dopo la prima gara sento già chi piange e chiede un livellamento delle prestazioni. Quando toccò a noi, non rimanemmo certo fermi a lamentarci». «Ho detto a Vettel: Tu hai dominato per quattro anni, con 30 secondi di vantaggio. So come ci si sente» – ironizza Lewis Hamilton – La gente è sempre scontenta quando perde. Ma la Red Bull dovrebbe semplicemente ingaggiare tecnici migliori». La battaglia continua, dunque. Dentro e fuori dalla pista.