Mattarella: «Sbagliato parlare di fascismo buono», Salvini: «Non è vero»
Il capo dello Stato: razzismo e guerra, «non furono deviazioni o episodi rispetto al modo di pensare del Ventennio ma diretta e inevitabile conseguenza»
ROMA - «Sorprende sentir dire, ancora oggi da qualche parte, che il fascismo ebbe alcuni meriti ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l'entrata in guerra. Si tratta di un'affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della celebrazione al Quirinale del "Giorno della Memoria".
Razzismo e guerra diretta conseguenza del fascismo
Razzismo e guerra, ha chiarito, «non furono deviazioni o episodi rispetto» al modo di pensare del fascismo «ma diretta e inevitabile conseguenza. Volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta - ha aggiunto Mattarella - furono diverse facce dello stesso prisma».
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