20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Governo Gentiloni

Minniti schiera la Polizia postale contro le fake news elettorali

Il ministro dell'Interno: «Trovo questo uno strumento trasparente e legittimo di servizio pubblico»

ROMA - Il contrasto alle fake news «è l'aiuto al cittadino per orientarsi sulla rete rappresenta un servizio pubblico che trova nella polizia postale una garanzia di professionalità e terzietà». È quanto ha affermato il ministro dell'Interno, Marco Minniti, che ha inaugurato oggi presso il Servizio della polizia postale e delle comunicazioni a Roma, il primo protocollo operativo per il contrasto alla diffusione delle fake news attraverso il web, alla presenza del capo della polizia, prefetto Franco Gabrielli e della responsabile del Servizio della polizia postale Nunzia Ciardi.

Il bottone rosso
Il responsabile del Viminale ha ricordato che «bottone rosso» che ogni cittadino potrà schiacciare nella pagina internet del cosiddetto «commissariato online» per chiedere chiarimenti su notizie attinenti alla prossima campagna elettorale, di fatto, non fa che estendere una «attività che la polizia postale già da tempo svolge. Sono, infatti, ottocentomila le persone - ha ricordato il ministro - che si rivolgono al Commissariato online. Quello che si vuole fare - ha spiegato - è di tutelare i cittadini da clamorose notizie infondate per orientare il cittadino. La polizia di Stato - ha poi aggiunto Minniti - lascia il dibattito politico a quelli che fanno politica, ma interverrà dopo una segnalazione dei cittadini riguardante notizie palesemente false».

Strumento trasparente e legittimo di servizio pubblico
La polizia, a quel punto, provvederà alla verifica della notizia a più livelli. Pubblicando eventuali smentite, verificando con il provider il tipo di informazione passata, fino a, in caso di profilo penale, inoltrare il caso all'autorità competente. «In questo senso la polizia postale - ha poi aggiunto Minniti - fa un servizio al cittadino per una valutazione oggettiva, trasparente e verificabile. Si tratta di un rapporto più veloce e agevole per un servizio che già si offre in altri casi, per questo la giudico una iniziativa lodevole che rafforza elementi di garanzia che sono fondamentali per una democrazia. Ritengo, infatti, coerente che se si chiede che i seggi elettorali siano vigilati dalle forze di polizia, nell'era digitale, si svolga una vigilanza anche sulle notizie palesemente false e che a farlo sia una specialità di polizia che negli anni ha dimostrato professionalità e autorevolezza riconosciuta da tutti. Trovo questo uno strumento trasparente e legittimo di servizio pubblico».