18 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Governo Gentiloni

Legge di bilancio, la minaccia di Lupi

Il capogruppo di Alternativa popolare: o nella manovra viene «reintrodotto il bonus bebè o i nostri gruppi parlamentari non potranno votarla»

ROMA - Non c'è «nessun ricatto» ma la questione è «semplice»: o nella manovra viene «reintrodotto il bonus bebè o i nostri gruppi parlamentari non potranno votarla». Lo afferma il coordinatore di Ap, Maurizio Lupi, nel corso di una conferenza stampa al Senato. «Questa legge di bilancio - spiega Lupi - non può eliminare, senza neanche accorgersene, uno degli strumenti più importanti che ha aiutato le famiglie italiane a sostenere il mettere al mondo dei figli e a dare il proprio contributo allo sviluppo sociale di questo Paese. Facciano quello che vogliono: o viene reintrodotto il bonus beè o i nostro gruppi parlamentari non voteranno la legge di bilancio. E' un problema semplice, non un ricatto».

Famiglia pilastro fondamentale
«La famiglia - prosegue - è il pilastro fondamentale e il primo contributo fondamentale che Alternativa popolare ha dato in questi anni di governo. Non a caso il governo Renzi nei tre anni precedenti ha accettato e riconosciuto e fatto proprie le proposte che in quetsi anni abbiamo fatto sulla famiglia, poche ma importanti. La prima di tutte si chiamava bonus bebè: 750 mila famiglie hanno usufruito del bonus bebè. Ricordo al segretario del Pd che una loro assemblea programmatica si è aperta con la parola mamma». «Al Senato - ricorda poi Lupi - noi siamo determinanti» e «i nostri ministri sostengono lealmente il governo» quindi «si dica che questa è una priorità». «Io - insiste - non voglio entrare in polemica per esempio contro chi dice che bisogna mantenere il bonus giovani o quello per l'abbellimento dei terrazzi. Vanno trovate le risorse, la sintesi poi la fa il governo».