20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Politica e Tv

CasaPound si dissocia dall'aggressione di Ostia al giornalista Rai

Di Stefano: «Noi abbiamo fatto una festa per bambini 18 mesi fa a cui ha partecipato anche Roberto Spada con i suoi figli e con la sua palestra di boxe»

ROMA - «Non c'è nessun rapporto se non una festa per bambini fatta in piazza Gasparri dopo 25 anni di eroina e morti in mezzo alla strada, una festa in un quartiere dove non c'è nessuno, non c'è lo Stato, non c'è Dio, non c'è la politica, non c'è la polizia, non c'è niente. Noi abbiamo fatto una festa per bambini 18 mesi fa a cui ha partecipato anche Roberto Spada con i suoi figli e con la sua palestra di boxe». Così Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound, intervistato nel corso del programma 24Mattino su Radio 24. «Alla luce di quanto è successo e alla luce anche poi delle inchieste, non è il caso di fare iniziative con la palestra di Spada. Però, se voi andate a Nuova Ostia, ancora oggi, ancora forse stamattina nel deserto totale, nell'inumanità di quel posto troverete aperta solo la palestra e vi dovrete porre un paio di domande, sottinteso il fatto che non organizzeremo certo oggi un'iniziativa con quella palestra dopo quello che è successo», dice Di Stefano rispondendo alla domanda se rifarebbe un'iniziativa con la palestra di Roberto Spada dopo l'aggressione al giornalista Rai.

Parla il giornalista: Il dolore è passato, la paura anche. Non vedo l'ora di tornare a fare il mio mestiere
Sta bene Daniele Piervincenzi, il giornalista di Nemo (programma Rai) aggredito da Roberto Spada, membro della famiglia Spada, nota alle cronache per diverse inchieste giudiziarie. L'abbiamo intervistato all'indomani dell'aggressione, proprio davanti alla sede della Rai di Viale Mazzini. «Sto bene, tutto a posto a parte il naso rotto. Il dolore è passato, la paura anche. Non vedo l'ora di tornare a fare il mio mestiere». «Ho avuto la solidarietà confortante e immediata di tutti, soprattutto da parte della Rai, il servizio pubblico l'ho sentito subito. Quando sono entrato in ospedale è venuto Mario Orfeo e tutti i colleghi mi hanno dato la forza per rimettermi in piedi subito». Racconta come è avvenuta l'aggressione: «Nulla lasciava presagire questa reazione da parte dello Spada, anzi rideva e sembrava disponibile a rispondere alle domande, domande banali di politica, sulle elezioni di Ostia. Non so cosa gli è scattato in testa, la mia è stata una reazione incredula, non ci credeva. Il filmaker, Edoardo Anselmi, ha protetto la telecamera, mentre veniamo picchiati. È stata una brutta esperienza, ma spero che questa esperienza possa riaccendere le luci su Ostia, su quel quartiere difficile di Ostia, con tante persone però che vogliono rimettersi in piedi. Tante persone che credono nella rinascita di Ostia. Se un naso rotto può riaccendere le luci su Ostia ben venga».